Donizetti: pronta la nuova stagione di Prosa con Popolizio e Haber. Otto repliche per ogni spettacolo

Stagione di prosa
Una scena di Re Lear è morto a Mosca

«Ci tengo molto a dire che il Teatro Donizetti è il teatro della città e credo che il viaggio di produzioni quali Accabadora e Iliade dia il senso di questo cammino compiuto insieme con l’Assessorato alla cultura del Comune di Bergamo». È sulla scia di queste parole che Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica Stagione di Prosa e Altri Percorsi di Teatro Donizetti ha presentato la nuova stagione 2024-2025.

Ricca e articolata programmazione che si svolgerà al Teatro Donizetti e al Teatro sociale, nell’arco di sei mesi, da dicembre 2024 a maggio 2025, con sette titoli in cartellone per la Stagione di Prosa, per otto repliche per ciascun spettacolo (dal sabato alla domenica della settimana successiva; lunedì riposo), e altrettanti per Altri Percorsi, con due matinée.

Nell’introdurre l’inedita Stagione di Prosa e Altri Percorsi, Giorgio Berta, Presidente della Fondazione Teatro Donizetti ha colto l’occasione per ringraziare quanti si sono adoperati per la riuscita della stessa: «C’è sempre stato un grande entusiasmo intorno alla stagione di prosa anche con il teatro rinato dopo la ristrutturazione; i risultati della prosa sono molto più che lusinghieri e questo ci fa molto piacere così come le compagnie teatrali che sono sempre più entusiaste di venire a teatro perché riscuotono sempre sold out da parte di un pubblico caloroso e competente che premia gli sforzi degli artisti».

D’altro canto, Massimo Boffelli, Direttore Generale della Fondazione Teatro Donizetti, ha evidenziato quanta passione ci sia dietro al teatro: «C’è davvero una grande armonia e un grande equilibrio nello staff, dalle maschere, ai tecnici, dalla comunicazione all’ufficio stampa e lavorano con grandissima passione». Un altrettanto grazie sentito da parte di Boffelli è stato verso il pubblico che definisce «il nostro primo interlocutore che deve avere la massima fruizione di tutto ciò che noi offriamo, perché contribuisce tantissimo alla realizzazione dello spettacolo e io sono orgoglioso di dirigere questo teatro e di avere questo pubblico».

La stagione passata ha riscosso un grande successo e i numeri lo hanno dimostrato, come Boffelli ha sottolineato: «52.672 spettatori complessivi per la Prosa, più di mille spettatori a rappresentazione; quasi 6 mila abbonati; 5.126 per Altri Percorsi». «Dati che ci danno naturalmente una grande soddisfazione – ha proseguito Boffelli – e perciò, da quest’anno, aumenteremo a otto le repliche per ciascuno spettacolo; ma la forza del nostro teatro è dovuta anche a un aspetto economico molto importante, quali il Comune di Bergamo e i partner privati che sono fondamentali per realizzare la stagione: Allianz Spa (Main Partner Fondazione Teatro Donizetti), Camera di Commercio Bergamo, Regione Lombardia, SIAD, MIC – Ministero Italiano Cultura».

Anche Daniele Pastore, Direttore Regionale Lombardia Nord Intesa Sanpaolo, è intervenuto: «Ero arrivato a Bergamo, a inizio gennaio, e, con grande orgoglio, sono qui a rappresentare un’eccellenza ed essere qui, per quest’accompagnamento alla cultura, all’arte e al sociale, è davvero un grande punto di forza che vogliamo proseguire e portare sul territorio».

L’Assessora alla Cultura del Comune di Bergamo Nadia Ghisalberti, al termine del suo mandato amministrativo, ha portato il suo personale saluto: «Sono stati dieci anni di un’esperienza fortunata e formativa per le tantissime persone che ho incontrato e il grande successo della Stagione di Prosa e Altri Percorsi è legato soprattutto alla persona che in tutti questi anni si è occupata della sua programmazione, Maria Grazia Panigada, il cui legame con il pubblico è un’unione solida e di lunga durata; un pubblico fatto non solo di adulti, ma anche di tanti giovani studenti che vengono coinvolti in progetti di formazione. Credo che pochi teatri in Italia possano vantare un riempimento di sala e un numero di abbonati così alto come il Donizetti, e questo lo si deve alle competenze e alla sensibilità della Direzione Artistica, sempre capace di scegliere in modo oculato e attento le proposte più adatte al gusto del nostro esigente pubblico. Un successo, confermato anche dopo la pandemia, che ha spinto a fare qualcosa di più: sono nate le prime coproduzioni come Accabadora, dal romanzo di Michela Murgia, Ivan da Dostoevskij con Fausto Russo Alesi, fino alla grande messa in scena per la Capitale 2023 dell’Iliade con Alessio Boni. Dopo dieci anni di mandato nell’amministrazione delle politiche culturali di Bergamo, posso affermare che la solidità della Fondazione Teatro Donizetti, la vocazione teatrale della città e le relazioni intessute da Panigada con registi e produttori nazionali, spingono a proseguire sulla via della sperimentazione di nuove produzioni».

La Stagione di Prosa 2024-2025 al Teatro Donizetti verrà inaugurata dal 7 al 15 dicembre con I Ragazzi irresistibili che vedrà la regia di Massimo Popolizio, raccogliendo il testimone dalla precedente stagione. Basato sul testo dello statunitense Neil Simon, portato al successo anche sul grande schermo, Massimo Popolizio recherà infatti la sua firma, insieme a quella attoriale di due grandi protagonisti del teatro italiano, Umberto Orsini e Franco Branciaroli, nell’occasione interpreti di due anziani attori di varietà che si rincontrano dopo anni dando luogo, tra incomprensioni mai sopite, a una difficile alchimia che è il pretesto per un gioco di geniale comicità e di profonda melanconia.

Umberto Orsini e Franco Branciaroli in I ragazzi irresistibili

A seguire, Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica Stagione Prosa e Altri Percorsi Teatro Donizetti ha annunciato: «Ci sono poi altri due attori italiani nella nostra programmazione: Alessandro Haber con La coscienza di Zeno (dal 25 gennaio al 2 febbraio 2025) con la regia bella e suggestiva di Paolo Valerio che ci restituisce il clima del romanzo senza essere didattico; Fausto Russo Alesi che porterà in scena L’arte della commedia (dall’8 al 16 marzo),  il testo più pirandelliano di Eduardo De Filippo dove realtà e immaginario si confonderanno».

Alessandro Haber in La coscienza di Zeno

Dall’8 al 16 febbraio andrà quindi in scena L’avaro di Molière e Panigada lo descrive così: «Questo è un classico con un’ambientazione moderna con in scena l’attore comico Ugo Dighero che è dotato di grande spessore e formazione attoriale; la scenografia è molto pulita e molto rispettosa nel riportare un testo come questo alla contemporaneità senza snaturarlo».

«Una particolarità di questa stagione saranno degli spettacoli diretti da registri stranieri: Ciarlatani di Pablo Remón che dirigerà Silvio Orlando (dal 22 febbraio al 2 marzo 2025); EDIFICIO 3 Storia di un intento assurdo di Claudio Tolcachir (dal 5 al 13 aprile 2025)». Quest’ultimo racconterà di cinque personaggi che condividono lo spazio ristretto di un ufficio e le cui vicende personali si intrecciano, con momenti di commozione, effetti grotteschi e di comicità.

La Stagione di Prosa 2024 – 2025 si concluderà, dal 10 al 18 maggio, con il ticinese Daniele Finzi Pasca, artista molto amato a Bergamo, città fra le prime in Italia ad avere portato il teatro-circo in una stagione di prosa. La sua compagnia presenterà Titizè. A Venetian dream, spettacolo che si avvale delle musiche di Maria Bonzanigo, delle scenografie di Hugo Gargiulo e dei costumi di Giovanna Buzzi, preziose risorse della Compagnia Finzi Pasca.  «L’ho scelto nell’idea di riportare una creazione di Daniele Finzi Pasca che trovo che sia uno dei più esperti nel saper coinugare la dimensione circense con quella poetica e teatrale», ha motivato la Panigada.

Con sei dei sette titoli in cartellone previsti al Teatro Sociale di Città Alta, Altri Percorsi, da sempre vetrina di diversi modi di fare ricerca teatrale utilizzando molteplici mezzi e linguaggi espressivi, sarà all’insegna dei giovani attori. Lo sono in particolare gli spettacoli che aprono e chiudono la rassegna dove emerge una grande forza corale. Re Lear è morto a Mosca (giovedì 19 dicembre 2024) è uno spettacolo prezioso da un punto di vista teatrale e dalla grande riflessione civile: otto giovani artisti, guidati dal regista argentino César Brie, narrano la storia del teatro ebraico Goset fondato a Mosca nel 1919 dal regista Aleksandr Granovskij e dal pittore-scenografo Marc Chagall. Un Teatro ammirato da Gordon Craig, che Stalin distrusse assassinando gli attori-registi che lo guidavano, Solomon Michoels e Veniamin Zuskin.

Stagione di prosa
Un momento della conferenza stampa di presentazione delle nuove stagioni teatrali

Tutt’altro registro quello scelto da Veronica Cruciani per i dodici giovani allievi della Scuola Filodrammatici nella messinscena di The Trials dell’inglese Dawn King: «È un’opera che ho voluto fortemente perché Veronica mette in scena delle drammaturgie particolarissime e qui veniamo catapultati in un mondo futuro in cui i giovani, poco più che adolescenti, sono tenuti a giudicare gli adulti, imputati di aver commesso dei crimini contro il clima (giovedì 3 aprile 2025 con matinée il 4)», ha spiegato la Panigada.

La realtà entra prepotentemente in rassegna con un affondo sul tema della giustizia, grazie allo spettacolo Nell’occhio del labirinto. Apologia di Enzo Tortora, opera prima del drammaturgo Chicco Dossinel, messa in scena dal Teatro della Cooperativa con l’interpretazione del talentuoso giovane attore Simone Tudda (giovedì 16 gennaio 2025).

Presente per la prima volta in Altri Percorsi, la compagnia Menoventi, che ha come stile l’ironia e lo svelamento dei piani della rappresentazione, per portare lo spettatore in labirinti di senso: in Odradek, fiaba contemporanea ispirata a Gunther Anders e a Franz Kafka, si entra nella casa di una donna qualunque che si trova avviluppata in una spirale di ordinazioni online e desideri che vengono esauditi ancora prima di essere richiesti (giovedì 6 febbraio).

Gradito ritorno sarà quello del Teatro La Ribalta, che torna a Bergamo dopo l’evento speciale di Otello Circus. Ne Lo specchio della regina ritroveremo in palcoscenico Jason Mattia De Majo, Maria Magdolna Johannes, Rocco Ventura per la regia di Antonio Viganò: una riflessione sulla bellezza che è contenuta nella diversità di ciascuno (giovedì 20 febbraio). «Gli attori sono incredibili, c’è una bellissima regia e l’attrice protagonista, nei panni della regina, giocherà con gli specchi come se fosse la regina di Biancaneve; è uno spettacolo di cui sono molto orgogliosa», commenta la Panigada.

Scena tratta da Lo specchio della regina

Riguardo al teatro classico, andrà in scena Anfitrione, spettacolo di Teatro Kismet già in programmazione nel 2020 e poi annullato a causa della pandemia (giovedì 27 marzo e matinée il 28). Il tema del doppio, fondamentale nel testo di Plauto, viene ambientato dalla regista Teresa Ludovico in un territorio malavitoso in cui sei attori e un musicista, in un movimento continuo, disegnano doppi mondi: divino e umano, sopra e sotto, luci e ombre.

Infine, giovedì 6 marzo al Teatro Donizetti, andrà in scena Amore di Pippo Delbono, uno spettacolo che non chiede nulla, se non di sedersi e lasciarsi prendere per mano dal mondo del fado, con il suo ritmo, la sua danza, il suo canto, accompagnati dalle visioni oniriche ed emotive del suo artefice. 

Per alcuni degli spettacoli della Stagione di Prosa 2024-2025 saranno previsti degli incontri aperti al pubblico e agli studenti in cui attori e registi saranno chiamati a raccontarsi e a rispondere alle domande degli spettatori.