Settimana sociale dei Cattolici a Trieste. Vietato dare per scontate democrazia e partecipazione

diciottenne voto senato

Dal 3 al 7 luglio si terrà a Trieste la 50esima Settimana Sociale dei Cattolici in Italia, un momento di condivisione e riflessione di temi importanti che interrogano le nostre comunità e i nostri tessuti sociali.

Quest’anno il tema sarà di grande pertinenza con il periodo che siamo chiamati a vivere come cristiani e come cittadini. Siamo in un anno di grandi elezioni; circa quattro miliardi di persone andranno al voto quest’anno.

Stati Uniti, Russia, india, Brasile e infine l’Europa saranno le aree del mondo chiamate ad esprimersi sui loro rappresentanti. Democrazia e partecipazione, questo il tema delle Settimane Sociali di quest’anno.

Due parole che sembrano sbiadirsi in tante regioni del mondo investite da conflitti e regimi che non permettono una libera espressione democratica delle proprie idee e delle proprie convinzioni.

Per questo, come cittadini siamo chiamati a difenderle rendendole parole vive ed efficaci e possiamo farlo solo attraverso una reale partecipazione alla vita politica delle nostre comunità, che significa vivere le nostre comunità sotto i diversi aspetti che le caratterizzano.

Politica non è solo sedere in parlamento o in qualche tavolo decisionale di chissà quale importanza , ma è partecipare in tutti i campi che desideriamo e chi ci interessano (associazionismo, oratorio, polisportive, cultura..).

Solo partecipando possiamo dichiararci veramente una democrazia. La partecipazione rivela la giovinezza della democrazia; non basta il momento elettorale (peraltro ampiamente disertato negli ultimi anni) o il rispetto formale dei diritti delle minoranze per definire una democrazia.

Non può esistere una democrazia che non abbia in sé questa tensione vitale, questa spinta al cambiamento, anche un certo conflitto positivo che non lascia “accomodate pacificamente” le persone e le sfida a trovare insieme le soluzioni di cui hanno bisogno. Ci piacerebbe dunque vivere l’esperienza di Trieste provando a ricollocare in questo grande contenitore nazionale i nostri pensieri di eguaglianza e fraternità.

Ci ridiciamo che è meglio il meno perfetto in unità, che la perfezione in solitudine. È meglio attardarsi per condividere la strada che correre avanti da soli. In fondo la democrazia è la forma di un desiderio profondamente umano: quello di vivere insieme volentieri e non perché costretti, sperimentando la comunità come il luogo della libertà, in cui tutti sono rispettati, tutti sono custoditi, tutti sono protagonisti, tutti sono impegnati in favore degli altri.

La partecipazione è un campo accessibile, dove nessuno deve sentirsi escluso dalla possibilità di incidere nei processi cruciali per la difesa e la promozione del bene comune; dove nessuno può chiamarsi fuori dalle responsabilità condivise, ma deve poter mettere in gioco i suoi talenti per il bene del suo quartiere, della sua città, del suo paese.