«Il senso di questo mio lavoro è rafforzare la storia che conosciamo, che appartiene a ogni cristiano e che mette in evidenza, a mio avviso, la realtà di un uomo, il Nazareno, chiamato a soffrire e a decidere della sua vita». Con queste parole l’artista bergamasco Maurizio Bonfanti ha presentato, sabato scorso, nella Basilica di San Defendente a Romano di Lombardia la sua mostra «Passio – Opere di Maurizio Bonfanti».
Dopo il successo a Palazzo Creberg, all’interno del programma diocesano «Settimane della Cultura – Pace a Voi. Per una cultura che unisce», che prevedeva un allestimento ripartito tra il salone principale e il loggiato, l’esposizione è giunta a Romano di Lombardia, con una collocazione spirituale, all’interno della Chiesa della Grotta, adiacente alla Basilica di San Defendente.
«Quasi due anni fa – è intervenuto Angelo Piazzoli, Presidente di Fondazione Creberg – Maurizio ha accolto il mio invito a fare un’esperienza di arte con noi e non ha scelto un tema facile, ha scelto un tema profondo e l’ha sviluppato con grande intelligenza e talento; un ringraziamento va anche al Macs, a don Tarcisio che dopo la mostra Miserere, la numero 100, ospita questa che diventa la 101 e mi auguro che possa essere di spinta per altre cento e un grazie va a voi e ai volontari del Macs senza i quali queste iniziative non si potrebbero fare».
«Dopo la bellissima esperienza che abbiamo chiuso, quindici giorni fa, con le cinquantotto incisioni del Miserere di George Rouault (tremila visitatori e il quaderno del Macs numero 10 dedicato a questa mostra e presentato l’11 maggio scorso), siamo ben contenti di accogliere, grazie alla Fondazione Credito Bergamasco e grazie all’artista Maurizio Bonfanti, quest’esposizione», ha dichiarato entusiasta don Tarcisio Tironi, Direttore del Museo di Arte e Cultura Sacra di Romano di Lombardia all’inaugurazione.
Dalla Vitae alla Scrittura, Maurizio Bonfanti trae i temi che si fanno tappe meditative di un percorso di vita, morte e resurrezione, narrato in maniera essenziale secondo il Vangelo. Infatti, «attraverso queste opere – ha proseguito don Tironi – ci viene offerta l’opportunità di rileggere un momento della vita del Cristo e di porsi degli interrogativi che poi ognuno cercherà di risolvere come meglio crede».
Altrettanto, l’artista Maurizio Bonfanti ha spiegato che: «Questo ciclo di otto quadri non è legato tradizionalmente al percorso della Via Crucis e non ha questo carattere di devozione popolare». «Ho voluto sottolineare – ha continuato Bonfanti – il percorso umano del Nazareno, il cui volto è di spalle e mai palesato, l’angoscia di quest’uomo che affiora di fronte a una scelta radicale che lo ha portato alla morte e un ultimo elemento è la solitudine che, pur non voluta, lo accompagna».
Delle otto opere monumentali e gli otto bozzetti esposti in mostra, solo un’opera non ritrae delle presenze umane ed è intitolata Resurrezione/Sepolcro.
«Ringrazio il dottor Piazzoli e la Fondazione che mi ha ospitato a Palazzo Creberg e ha creduto in questo mio progetto e don Tarcisio per la sua disponibilità con il suo museo e l’allestimento diverso», ha aggiunto Bonfanti.
Durante il pomeriggio, l’orchestra e gruppo da camera bergamasco Ensemble Locatelli ha eseguito in anteprima il concerto «Monteverdi: Guerra & Pace».
«Da tempo li sosteniamo perché giovani, bravi e talentuosi: li abbiamo portati soprattutto a Romano ma anche in altri luoghi perché i loro concerti sono di grandissimo valore e siamo veramente onorati di portarli qui; questo concerto è un ringraziamento personale all’artista», ha dichiarato Piazzoli.
La compagine per il concerto è stata composta da: Thomas Chigioni, clavicembalo e direzione; Ensemble Vocale Locatelli con Maddalena De Biasi (soprano), Margherita Maria Sala (contralto), Beniamino Borciani (tenore), Santiago Garzon Arredondo (baritono); Ensemble Locatelli con Jérémie Chigioni, Raffaele Nicoletti (violini), Alessandro Arnoldi (viola), Leonardo Gatti (violoncello), Carlo Sgarro (contrabbasso), Mauro Pinciaroli (tiorba).
«Abbiamo voluto dare una luce diversa alla guerra – ha introdotto Thomas Chigioni – che porta con sé dei sentimenti orribili e cruenti, ma che nel passato era uno stimolo sia dal punto di vista letterario sia musicale perché era contrapposto al tema dell’amore e l’esempio più famoso è Ottavo libro di Madrigali Guerrieri et Amorosi dove Monteverdi (composto sul testo contenuto nella Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso) mostra come la guerra e l’amore sono le due facce della stessa medaglia perché la guerra era simbolicamente equiparata al corteggiamento».
«Uno dei brani del madrigali è Gira il nemico insidioso dove la musica e il testo simulano un assalto alla roccaforte: il nemico è l’amore, il castello è il cuore del soggetto che scrive la poesia e il combattimento è visto come il momento in cui il cuore si lascia andare, viene conquistato e si innamora», ha commentato Chigioni. Sempre dall’Ottavo libro di Madrigali Guerrieri et Amorosi, durante il concerto, sono stati eseguiti: il celeberrimo Combattimento di Tancredi e Clorinda che descrive il duello che pone di fronte i due eroi del mondo musulmano e cristiano, segretamente amanti, ma disposti a darsi la morte sul campo di battaglia; Lamento della Ninfa che è un ritratto struggente della disperazione di una ninfa per l’amore perduto.
Riguardo alla tematica della pace, Ensemble Locatelli ha eseguito: Toccata, Prologo, Rosa del Ciel, Vi ricorda o boschi ombrosi tratti da Orfeo di Monteverdi, portando un ritmo vivace e solenne ; il Prologo da Il ritorno di Ulisse in patria, SV 325 sempre di Monteverdi, evocando i temi di eroismo e avventura; Sinfonia dall’oratorio I fatti di Mosè nel deserto di Bernardo Pasquini (1637-1710), pezzo strumentale che presenta linee melodiche intricate e una ricca palette armonica, caratteristiche del lavoro di Pasquini, fornendo un’introduzione avvincente alla narrativa drammatica dell’oratorio.
Dopo applausi scroscianti e standing ovation al concerto barocco il pomeriggio è proseguito con la visita alle opere nella Chiesa della Grotta e nella Sala Tadini del Macs a Romano di Lombardia.
«Passio – Opere di Maurizio Bonfanti» rimarrà aperta fino al 28 luglio 2024, con accesso libero e gratuito nei giorni di sabato, domenica e festivi (dalle 9 alle 12 e dalle ore 16 alle 18.30). A tutti i visitatori verrà consegnato, come sempre gratuitamente, il catalogo edito dalla Fondazione Credito Bergamasco. La mostra proseguirà in autunno a Grumello del Monte.