Carlo Acutis sarà santo. Parla la mamma Antonia Salzano: “Ha vissuto una relazione personale con Dio nella quotidianità”

Carlo Acutis, nato a Londra il 3 maggio 1991 e morto a Monza il 12 ottobre 2006 a soli 15 anni  a causa di una leucemia fulminante, beatificato ad Assisi nella Basilica di San Francesco il 10 ottobre 2020, sarà proclamato santo. 

Il miracolo riconosciuto ai fini della canonizzazione riguarda la miracolosa guarigione di Matheus, un bambino brasiliano di sei anni affetto da pancreas anulare, una rara anomalia congenita del pancreas, evidenziata da un esame clinico nel 2012, che avrebbe potuto essere corretta solo con un intervento chirurgico.  

Definito “Quasi un Frassati milanese”, Carlo è stato sepolto secondo il suo desiderio nel cimitero di Assisi, dove è rimasto fino alla traslazione nel Santuario della Spogliazione avvenuta il 6 aprile 2019, nella stessa città.

Oggi ci sono più di 200 siti e blog in diverse lingue, che parlano del Beato Carlo Acutis, fedele laico, studente di liceo classico a Milano, modello per la “Generazione Z”, riferimento per la pastorale giovanile, che ha vissuto solo per 15 anni, ma il suo esempio di fede resterà per sempre nei cuori dei fedeli, soprattutto di quelli più giovani. 

Insieme a Paolo Rodari, nel volume “Il segreto di mio figlio” (Piemme 2024, pp. 304, 10,00 euro), Antonia Salzano Acutis, madre di Carlo, da noi intervistata, spiega “Perché Carlo Acutis è considerato un santo”, come recita il sottotitolo del testo.

“Tutti nascono originali, ma molti muoiono come fotocopie”.

  • Qual è il “mistero di luce” che ha accompagnato Carlo durante la sua breve esistenza e lo accompagna tuttora? 

«Fin da quando è stato battezzato, Carlo ha vissuto una personale relazione con Dio nella quotidianità della sua vita, perché tutto quello che faceva lo faceva con Gesù, per Gesù. Questo ha fatto sì che Carlo attraesse le persone, era portatore di Gesù. Quando la gente sente questa presenza, si sente naturalmente attratta. Il centro della giornata di Carlo era l’incontro con Cristo. Anche la scuola o fare sport diventava una preghiera. “Il mio programma di vita è essere unito a Gesù”, scrisse quando aveva solo 7 anni. A quell’età iniziò ad andare a Messa e fare l’Adorazione eucaristica tutti i giorni, come anche leggere quotidianamente la Sacra Scrittura».

  • È vero che Carlo ripeteva spesso: “L’Eucaristia è la mia autostrada per il cielo”? 

«Sì, perché l’Eucaristia è la dimostrazione della presenza di Cristo accanto a noi. Gesù è amore, quando mangiamo l’Eucaristia, mangiamo la fonte dell’amore. Il fine di una vita santa è amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo come noi stessi».

  • Carlo viene chiamato “il patrono di Internet” anche perché usava il web per proporre il messaggio cristiano? 

«Papa Francesco lo chiama “Influencer di Dio”. Carlo aveva compreso il potenziale di Internet. Con Internet si può fare tantissimo e Carlo l’ha dimostrato. Le sue mostre sui Miracoli Eucaristici stanno girando tutto il mondo. Cos’è un Miracolo Eucaristico? È un segno che Dio ci dà per farci capire che Lui è veramente presente nel pane e nel vino consacrato. Ci sono miracoli nei quali l’ostia si trasforma in carne e il vino in sangue riconosciuti dalla scienza e dalla Chiesa. L’ultimo è stato in Polonia, nel 2013. L’ostia si è trasformata in carne, nel miocardio, e non è un caso. Nella Bibbia la parola “cuore” viene ripetuta mille volte».

  • La breve vita di Suo figlio dimostra che si può essere santi vivendo appieno la propria gioventù?  

«Certo, chi si rende indipendente da Dio, si scontra con tutte quelle realtà composte da falsi idoli, false strade. Da qui depressioni, suicidi. Una vita senza Dio è una vita senza luce».

  • Dopo la scomparsa di Carlo ha avuto altri figli? 

«Sì, due gemelli, un maschio e una femmina. Carlo me lo aveva predetto in un sogno. “Sarai di nuovo mamma”. Dopo un mese, ero incinta. Erano passati quattro anni dalla morte di Carlo e avevo perso le speranze; infatti, avevo iniziato le pratiche per l’adozione». 

  • Che valenza ha essere la madre di un santo? 

«Non ho meriti. Ho avuto questa grazia. Sono uno strumento docile nelle mani di Dio che porta avanti questa missione che Carlo fa dal cielo».

  • Quando sarà proclamato santo? 

«La data esatta ancora non si sa, dobbiamo attendere il Concistoro Ordinario Pubblico del 1° luglio convocato da Papa Francesco, quando vi sarà il voto su alcune cause di canonizzazione, tra cui quelle di mio figlio Carlo e di Giuseppe Allamano».