Settimane sociali, Francesco Magni, Università di Bergamo: “Rimettiamo lo studente al centro del sistema educativo”

Foto Siciliani Gennari Sir

“Bisogna tornare ad avere cura di tutti e di ciascuno, ogni persona conta. Questo deve portare a rimettere al centro del sistema d’istruzione la persona dello studente, dei suoi talenti, delle sue potenzialità, della sua unicità. Serve ripartire da questa consapevolezza perché l’istituzione scolastica sempre più arrivi a declinarsi al servizio della singola persona. E questo aiuterà a formare cittadini. Ma dobbiamo innanzitutto puntare a formare uomini e donne liberi e consapevoli nella società, solo così avremo cittadini che parteciperanno e assumeranno scelte responsabili”.

Lo ha affermato oggi pomeriggio Francesco Magni, ricercatore in Pedagogia generale e sociale all’Università di Bergamo, nel suo intervento alla Piazza della democrazia dedicata a “Scuola: educarsi alla partecipazione” nell’ambito della 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia in svolgimento a Trieste.

Il ricercatore ha indicato come sia un’“emergenza la dispersione scolastico-formativa (esplicita oltre l’11% e implicita 9-9,5%). Non possiamo permetterci un sistema d’istruzione con queste gravi mancanze”.

“Bisogna puntare sulla formazione a tutto tondo, anche nei percorsi più professionalizzanti; questo è un grande orizzonte da perseguire”. Andiamo verso – ha spiegato – “la fine del nozionismo enciclopedico e il tramonto della scuola come trasmissione passiva della conoscenza”.

Sarà necessario “aumentare la riflessione critica, laboratoriale” perché “è meglio approfondire criticamente poche cose piuttosto che affrontare un programma vastissimo che poi trova poca traccia nelle vite, nelle esperienze”. Sempre più urgente sono la “personalizzazione del percorso formativo e del piano di studio, il recupero nesso scuola-società, il superamento dell’idea della separazione tra studio e lavoro, la flessibilità”.

E non va dimenticato che “bisogna ridare autorevolezza e prestigio agli insegnanti”, ai quali è fondamentale riconoscere il giusto trattamento economico. “Nel nostro Paese – ha osservato Magni – manca ancora la piena attuazione della Costituzione, anche l’articolo 30 che mette al centro il diritto dei genitori a mantenere, istruire ed educare i figli”. Serve “recuperare la prospettiva di una reale libertà di scelta dei genitori, valorizzando il pluralismo educativo che è un beneficio per tutti”. Il ricercatore ha concluso richiamando l’importanza, anche in ambito scolastico, di avere “testimoni e più che maestri”: “La responsabilità educativa chiama in gioco tutti noi”.