“Stil Novo”: tre appuntamenti musicali per le feste di Sant’Anna

Una rassegna all’insegna delle novità. Così si presenta Stil Novo – I concerti di Sant’Anna, un ciclo di tre appuntamenti musicali che nasce in occasione delle feste patronali di una delle parrocchie più densamente popolate di Bergamo. La manifestazione, ideata e diretta da Alessandro Bottelli e realizzata grazie alla disponibilità del parroco, don Angelo Domenghini, sarà inaugurata venerdì 19 luglio (ore 20.45) dal recital organistico di Francesca Ajossa, giovane e agguerrita musicista di origini sarde da tempo stabilitasi in Olanda e lì perfezionatasi sotto la guida di Ben van Oosten e Pieter van Dijk.

La sua attività concertistica la vede impegnata in un repertorio che spazia dalla musica antica a diverse prime esecuzioni assolute. Tra i suoi lavori discografici figurano un CD dedicato alla musica per Organo nella Sardegna dell’Ottocento (Tactus, 2016), “Voci di Donne”, dedicato alla musica per organo delle compositrici italiane nel XX e XXI secolo (Stradivarius, 2019) e “Of Ancient Days”, nuova composizione del compositore canadese Trevor Grahl (Cobra Records, 2023).

È organista titolare presso la chiesa di ‘t Woudt (Olanda) e, dal 2023, artist in residence presso la Contius Foundation, con il compito di promuovere l’organo Contius della St. Michielskerk di Lovanio.

Nel programma, oltre a brani di Johann Sebastian Bach (Preludio in Mi bemolle maggiore “S. Anna” BWV 552), August Gottfried Ritter (Sonata n. 3 in la minore op. 23), Hugo Distler, Heinrich Scheidemann, Jacques van Oortmerssen e Andries van Rossem (1957), anche una recentissima composizione di Luca Salvadori, in cammino verso la porta d’oro, ispirata allo splendido affresco di Giotto agli Scrovegni di Padova che narra l’incontro tra Anna e Gioacchino, forse il primo esempio di bacio della storia dell’arte.

Scrive l’autore nelle note di presentazione che il brano è stato scritto «seguendo le suggestioni della storia di Anna e Gioacchino – i genitori di Maria –, così com’è raccontata nei vangeli apocrifi. Mi ha colpito la tenerezza di una vicenda che, al di là degli aspetti religiosi, mostra un’intensa umanità, la fragilità, la speranza e contenuti universali che chiunque può cogliere e condividere. Altra cosa è stata tradurre queste emozioni in musica. Per farlo ho dovuto prima scrivere un breve testo, a metà tra una poesia e una sceneggiatura, che mi aiutasse a trovare la giusta cifra emotiva.

Ho provato a immedesimarmi in Gioacchino, cercando di immaginare i suoi pensieri mentre si accingeva ad affrontare il viaggio di ritorno dal suo esilio, verso il luogo indicatogli in sogno da un messaggero celeste: la mitica porta d’oro di Gerusalemme. Una musica lenta e cadenzata avrebbe accompagnato il suo passo da vecchio e una melodia introspettiva avrebbe disegnato i suoi pensieri: malinconia e speranza si sarebbero alternate, o sovrapposte, e a tratti avrebbe fatto capolino anche lo scoramento, i dubbi che possono tormentare un uomo provato dalla vita.

Non è stata casuale la scelta di certe armonie complesse, a volte aspre, a volte tenere, a volte dolorose. Ne è venuta fuori una lunga melodia accompagnata, un’Aria avrebbero detto nel ’600 o, qualche secolo dopo, una Romanza senza parole. Nel finale i riflessi dorati della porta aprono alla speranza, alla dolcezza di un incontro tanto atteso, così mirabilmente descritto da Giotto in un affresco della cappella degli Scrovegni di Padova».

Salvadori, compositore, insegnante e organista romano, ha realizzato in qualità di orchestratore al fianco di Andrea Guerra le colonne sonore di più di 90 film, tra cui: Hotel Rwanda, Pursuit of happyness, Accidental Husband, Nine, Extraordinary measures, Letters to Juliet, Fan, Le fate ignoranti, La finestra di fronte, nonché di numerose fiction televisive (Rai, Mediaset).

Giovedì 25 luglio (sempre alle ore 20.45) si esibirà il Vagues Saxophone Quartet, l’affiatato e pluripremiato quartetto di saxofonisti formato da Andrea Mocci, Francesco Ronzio, Mattia Quirico e Salvatore Castellano, nel decimo tassello del progetto “I colori dell’aria”, nato per valorizzare, attraverso l’esecuzione di brani musicali appositamente commissionati, opere d’arte meno conosciute disseminate in terra orobica. Pezzo forte della serata, sarà infatti la partitura scritta ex-novo dal bergamasco Davide Mutti (organista, prolifico compositore più volte premiato in concorsi e direttore di coro) e modellata su un dipinto ottocentesco di Giovanni Battista Epis (1829-1880) che ritrae S. Anna mentre insegna a leggere alla figlia Maria, custodito nella sacrestia della stessa Parrocchiale.

Scrive Mutti: «Ave Mater Matris Dei trae il suo titolo da una strofetta medioevale in onore di sant’Anna, più volte musicata da vari polifonisti rinascimentali. La solenne, manierata staticità del dipinto di Giovanni Battista Epis trova eco in una musica dall’andamento tendenzialmente placido, eppur non privo di inquietudini cromatiche a riflettere le ampie zone d’ombra che caratterizzano la tela, mentre l’oggetto del quadro (ovvero l’istruzione di Maria) si riflette nella struttura stessa del pezzo, che è dialogica – cioè prevalentemente contrappuntistica, con periodi di domanda e risposta – come si addice ad una lezione.

I soggetti dell’opera di Epis (sant’Anna e la Madonna) sono invece rappresentati dai due intervalli che soli – pur declinati e sviluppati nelle più varie maniere – forniscono il materiale melodico-armonico dell’intera composizione, ovvero un tritono (Do-Fa#) e una seconda maggiore (Re-Mi): l’intervallo più ampio racchiude perfettamente in sé il minore, a simboleggiare sant’Anna che porta in grembo la Madonna. Dall’alto, un angioletto sornionamente assorto veglia sulla scena, non mancando di far sentire qua e là il battito delle sue ali».

Altro momento clou, la ripresa del poema sinfonico La notte di San Giovanni sul Monte Calvo di Modest Musorgskij nello spettacolare adattamento-rielaborazione realizzato sempre da Mutti, impreziosito da pagine di Gioachino Rossini, Manuel de Falla, George Gershwin (Tre Preludi), Leonard Bernstein (Ouverture da Candide), Astor Piazzolla (Ave Maria, Milonga del Ángel), Michael Nyman.

Gran finale con “Mutazioni”, sabato 27 luglio, con Andrea Andreoli al trombone e Roberto Olzer alle due tastiere del poderoso Serassi op. 640 (1857). I due jazzisti, noti e apprezzati a livello internazionale – Olzer, diplomato in organo sotto la guida di Giancarlo Parodi al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, collabora abitualmente con la cantante Antonella Ruggiero; Andreoli insegna Trombone jazz al Conservatorio “G. Verdi” di Milano e suona regolarmente anche con Malika Ayane –, hanno elaborato un programma esclusivo per questa rassegna, che intende dare una seconda possibilità ad alcuni celebri temi di musica classica e di colonne sonore per film.

Partendo dall’interrogativo: “Se fosse andata diversamente, che tipo di strade avrebbe preso quel determinato tema che nelle mani del suo creatore ha avuto quel particolare sviluppo?”, i due si sono sbizzarriti nell’inventare una sorta di vita parallela, con conseguenze del tutto inaspettate, a temi musicali di vasta popolarità.

La manifestazione, promossa dalla Parrocchia di Sant’Anna in Borgo Palazzo, è realizzata grazie al prezioso sostegno della Fondazione Banca Popolare di Bergamo, della ditta Agnelli, di Eliorobica come sponsor tecnico e si avvale della media partner di Famiglia Cristiana, Avvenire, BergamoNews, araberara e Seilatv. 

Ingresso libero. Eventuali offerte saranno devolute per i lavori di sistemazione dell’oratorio. Per info: 388 58 63 106