A ruota libera, forse anche un po’ allo sbando. Generazioni in cerca di una guida

C’è una riflessione che mi ronza nella testa in questi giorni, più ascolto genitori alle prese con figli adolescenti più il pensiero si rafforza: i ragazzi di oggi sono alla disperata ricerca di una guida. La grande libertà che in genere è stata data loro sin da quando sono piccoli non li ha aiutati ad esser più sicuri di sé, ad esser capaci di fare scelte, a prendersi la responsabilità delle proprie azioni. La libertà non è semplice da gestire, se non hai idee chiare. Anche da adulto. E loro annaspano.

Nel mio lavoro ho a che fare con molti ragazzi tra i 15 e i 18 anni. Anno dopo anno mi trovo davanti adolescenti che sempre più frequentemente lasciano a metà gli studi, non hanno motivazione, non sanno cosa vogliono fare. Non dico che debbano aver chiaro cosa diventeranno da grandi, ci mancherebbe. Ma almeno avere un’idea di ciò che, nel presente, a loro piace. L’arte? La matematica? La musica? Ti piace scrivere? Ti piacerebbe fare un’esperienza all’estero? “Boh”.

Il Boh mi manda in tilt. Il mio problema è sempre stato selezionare tra tantissimi interessi, desideri, obiettivi. Sceglierne uno e raggiungerlo. Loro non ne hanno proprio. Alcuni genitori li giustificano dicendo che è colpa degli anni di Covid passati da soli, rinchiusi in casa, a spegnersi man mano. Altri dicono che il mondo è cambiato, sono disillusi. Altri ancora danno la colpa ai cellulari e alle vite virtuali.

La responsabilità è del mondo, sì. Ma è anche, forse soprattutto, nostra. Genitori fragili, presi da mille sensi di colpa. Puntiamo al dialogo convinti che sin da piccoli possano confrontarsi con noi su temi complessi, ci sentiamo in colpa quando li sgridiamo, colmiamo quelle che riteniamo nostre mancanze dando loro tutto (o quasi) ciò che chiedono. Non serve che combattano, hanno tutto lì. Non possono mandarci a quel paese, non possono volerci sfidare come è giusto che sia per crescere. No. Noi siamo loro amici, soci, confidenti. Se ci feriscono andiamo in pezzi.

Sia chiaro, io non cambierei ciò che sono. Amo il dialogo che ho coi miei figli, trovo utili quei sensi di colpa latenti che mi spingono a domandarmi se sto facendo la cosa giusta, piuttosto che imporre una mia visione. Ma ultimamente, ascoltando alcune madri alle prese con figli più grandi dei miei, mi sono resa conto che abbiamo davvero un ruolo cruciale. Serve dare il buon esempio, serve però anche guidare. A volte aver qualcuno che nei momenti di sbando prende per te decisioni col cuore, più o meno sagge, ma senza dubbio pensando al tuo bene, è ciò che può salvarti.

“Fa’ ciò che vuoi” in certe situazioni è forse meglio che venga sostituito col “Devi fare così”. E i paletti vanno messi. Pochi, ma invalicabili. Non è semplice, come madre cresco in parallelo ai miei figli, ogni nuova fascia d’età raggiunta è una sfida che si apre. Ma è anche la meraviglia di un percorso che non sai dove giungerà, che sta a te costruire passo passo. Col confronto, con l’aiuto di chi c’è già passato, con la voglia di migliorarsi. Per se’ stessi, per i propri figli.