Giovani in viaggio da Monterosso alla Sicilia per aprire orizzonti, tra passato e futuro

“La mia terra è dove poggio i miei piedi…”

Questa mattina siamo stati ospitati da Salvatore presso la sede della sua associazione “finestre sul mondo” di Marsala.

Un dialogo lungo fatto di racconti, storie di questa terra, pupi siciliani che vedono tra le fila dei classici conte Orlando, Ruggero, Rinaldo, i mori, l’infame traditore Gano di Magonza e tanti altri, ma anche tra i pupi che rappresentano Falcone, Borsellino, Salvatore e Giuseppe Asta, Placido Rizzotto, e tanti altri.

É con questa sua grande passione che continua l’antica tradizione e diffonde valori dentro i quali identificarsi, valori che raccontano l’onore vero, che non è quello mafioso ma quello della lealtà, della giustizia, di quella “dimensione etica” che ciascuno di noi deve riscoprire, per continuare a battersi “nella più invisibile delle guerre invisibili” che a partire dai nostri ideali va combattuta più dentro di noi che fuori di noi.

L’arte dei pupi è solo una piccola parte di quel che fa e così continua a raccontarci il suo operare dal bastione delle mura di Marsala che con i suoi ha recuperato dal degrado e abbandono, trasformandolo in un affascinante luogo capace di raccontare tutta la sua storia e ugualmente di essere luogo di teatro,
cinema all’aperto, presentazione di libri e dibattiti impegnati sulle grandi questioni della contemporaneità e di questa terra.


Anche noi, seduti all’ombra di un grande albero di ficus, ascoltiamo di quel che ha fatto sin dai 21 anni, nella lotta allo spaccio e alle droghe nei quartieri e nelle piazze della città e in tutto quello che poi ha fatto assieme ai ragazzi del carcere Malaspina.

Ci parla di centri estivi, spazi compiti, proposte culturali nelle periferie più povere e tutto quello che fa nella sua vita, tanto da diventare anche un “mestiere” a servizio delle istituzioni e delle associazioni di lotta alle mafie, in primis Libera, di cui è presidente a Marsala.

Il suo volto decisamente folcloristico risplende di una potente luce che brilla negli occhi e dentro al tono appassionato delle parole. Ma non è l’unico che mi torna alla mente in questi giorni di tanti incontri ed esperienze vissute assieme ai ragazzi nel quartiere di Ballarò con la coop. Terra d’amare, l’impresa sociale Moltivolti, Al Fresco,
Cotti in fragranza, Addiopizzo, centro Padre Nostro a Brancaccio.


Si sente fortissima la potenza di chi ci accoglie, amici cari di Raffadali e di Marsala, i preti e i ragazzi e ragazze dell’oratorio salesiano della città.
Incontri e confronti per aprire la testa, il cuore, portare dentro persone e mondi altri, ci fanno capire che non esistiamo solo noi, le nostre cose, i nostri modi, e ci mostrano che si può davvero fare tanto e ovunque per gli altri anche in condizioni che ci sembrano estreme o impossibili.

Serve per non smettere di essere persone nuove, a partire da tutte le energia che chi sta donando la vita, trasmette con grande forza dentro alla semplicità del contatto, del racconto, dell’accoglienza. É la concretezza del dono della vita che aggiunge vita alla vita.

Gli incontri con queste persone speciali sono state per noi motivo di grande ricchezza e di apertura di sguardi visioni e futuri possibili, ma anche questa fantastica terra con i suoi paesaggi la sua storia, la sua cultura, le sue città dai mille contrasti sono stati per motivo per incontrare altri mondi e per farci riempire di sole, mare, terra. Ocra delle spiagge, verde intenso delle viti e degli ulivi, azzurro del mare nelle sue mille forme…

Non ci siamo fatti mancare proprio niente di tutto quello che c’è stato possibile visitare e vedere: il sito archeologico di Selinunte, la scogliera di Punta Bianca, Agrigento, Siculiana e la riserva naturale di Torre Salsa, Palermo nei suoi grandi movimenti e nei suoi quattro quartieri principali, con una permanenza speciale a Brancaccio e a via D’Amelio.

Poi anche Monreale, Erice, Trapani, Marsala, il tutto concluso con un fantastico tramonto allo stagnone, dipinto da un sole gigante che scompare dietro l’isola di Marettimo.
È stata la degna conclusione di questa vacanza, fatta di volti sinceri, paesaggi unici ed emozioni forti.
Atterriamo a Bergamo riconoscenti di tutto questo e avvolti dal desiderio di fare di più e dalla certezza di non dimenticare mai questa settimana.