Sant’Alessandro, al via le iniziative per il patrono. Al centro la virtù della giustizia

Aula Picta

Sarà la giustizia, in tutta la complessità e ricchezza delle sue accezioni, la virtù messa al centro della festa patronale di Sant’Alessandro, che anche quest’anno vede un ricco calendario di iniziative organizzate di concerto da Diocesi e Comune di Bergamo.

La strada che conduce al 26 agosto – giorno del patrono, in cui alle 10.30 il Vescovo presiederà la celebrazione in Cattedrale – inizia con il triduo che da martedì 20 a giovedì 22 agosto permetterà di approfondire la riflessione sulla giustizia, con tre eventi in altrettanti luoghi significativi della città.

“La festa patronale da ormai dieci anni rappresenta un’occasione per mettere al centro della riflessione una virtù religiosa che presenta anche una valenza civica – spiega don Davide Rota Conti, direttore dell’Ufficio Beni Culturali e di Pastorale della Cultura della Diocesi di Bergamo -. A partire dalla vita del santo viene individuata ogni anno una virtù o un tema ad essa riconducibile che può offrire uno spunto di riflessione alla comunità cristiana e civica”.

Quest’anno la giustizia, che viene presentata come “fondamento per l’edificazione della città e per la vita della comunità”. Forte il legame con la biografia di Sant’Alessandro: “Il martire è il giusto per eccellenza, che trae dal Signore questa virtù – prosegue don Rota Conti -. Ma la giustizia è anche una virtù sociale: come ricorda Papa Francesco, la convivenza pacifica tra le persone è possibile se viene messa in pratica la giustizia, con il compito quotidiano di discernimento del bene e del male”.

Il primo appuntamento in programma, martedì 20 agosto alle 17, sarà nel tribunale di Bergamo. “Abbiamo scelto il luogo in cui la giustizia viene amministrata e offerta – spiega ancora don Rota Conti -. Qui vivremo un momento in memoria di Rosario Livatino, magistrato siciliano ucciso dalla mafia, dichiarato beato come martire della giustizia e della fede”. Interverranno Cesare de Sapia, presidente del Tribunale di Bergamo, Vittorio Masia, già presidente del Tribunale di Brescia, e Paolo Gamba, referente per Bergamo del Centro studi Livatino.

Mercoledì 21, questa volta alle 20.45, l’appuntamento sarà invece nell’ex convento del Galgario. “Qui la riflessione si sposta sulla giustizia che diventa carità: perché ci sia giustizia, serve carità verso i poveri”. Qui, negli spazi del dormitorio gestito dalla Caritas, verrà proposto un dialogo tra don Roberto Trussardi, direttore di Caritas, e fra Andrea Poerio, responsabile della Mensa dei poveri dei Frati cappuccini.

Giovedì, sempre alle 20.45, verrà analizzato il legame tra giustizia e perdono. Nell’istituto delle suore delle Poverelle di via San Bernardino dialogheranno suor Margherita, responsabile di Casa Samaria, e don Dario Acquaroli, responsabile della Comunità don Lorenzo Milani del Patronato San Vincenzo di Sorisole. “La giustizia non può che avvenire nel perdono e nel reinserimento nella comunità delle persone che hanno sbagliato e hanno assolto al loro percorso”, spiega ancora don Rota Conti.

Ciascuno dei tre appuntamenti si concluderà con un momento di preghiera, in una chiesa vicina: martedì nella basilica di Sant’Alessandro in Colonna, mercoledì nella chiesa di San Francesco di Paola al Galgario, giovedì nella chiesa dell’Istituto Palazzolo.

I tre eventi sono tutti ad ingresso libero. Nel caso del pomeriggio in tribunale, si consiglia di comunicare la propria partecipazione scrivendo a info@fondazionebernareggi.it.

Punto qualificante del programma è sicuramente la possibilità di incontrare da vicino realtà che operano dentro il mondo della giustizia: “Dobbiamo ringraziare chi ci ha concesso questa possibilità: parlare di giustizia dove concretamente si vivono le azioni che rendono la città giusta, coltivando la carità e il perdono, è un’occasione preziosa”.

In cabina di regia anche quest’anno c’è la parrocchia di Sant’Alessandro in Colonna, quest’anno insieme alla Cet della Città. Il parroco, monsignor Gianni Carzaniga, sottolinea che “Da più di dieci anni abbiamo pensato a un triduo per interessare e preparare al tema della virtù che viene scelta di anno in anno come tema. Le tre serate sviluppano il tema della giustizia con grande concretezza, mettendo in luce realtà molto forti della nostra città, come la vita di chi non ha una casa e dorme al freddo o le strutture che aiutano i percorsi, difficili, vissuti dopo il carcere. Sono realtà che a molti sfuggono, ma sono tante sfaccettature concrete della giustizia dentro la nostra città”.

“La festa di Sant’Alessandro – conclude don Rota Conti – aiuti la comunità bergamasca a promuovere sempre di più un’idea di giustizia, che, rielaborando i conflitti e rinsaldando il tessuto di relazioni personali e sociali, diventi per tutti un compito da coltivare nel quotidiano”.