Il due per cento. In un podcast le parole che ispirano il cambiamento

New York, dicembre 1930. Davanti a una folla intervenuta per discutere di pacifismo e obiezione di coscienza prende la parola il più celebre scienziato del ‘900: il fisico Albert Einstein. Da pacifista convinto sostiene la causa della non violenza e del disarmo affermando che: 

«I pacifisti non sono pecore ammassate, mentre i lupi fuori le aspettano. Se anche solo il due per cento di quelli che devono compiere il servizio militare annunciasse il rifiuto di combattere e nel contempo premesse perché si trovassero mezzi diversi dalla guerra per sistemare le controversie internazionali, allora i governi sarebbero impotenti e non oserebbero mandare in galera un numero così grande di giovani».

La sua tesi è che non basta fare delle affermazioni di valore ma serve una militanza pacifista. Nel momento in cui molte persone dalle parole fossero passate ai fatti, ovvero al rifiuto di impugnare le armi o di partire per il fronte, i governanti si sarebbero arresi all’evidenza che il mondo – in particolar modo i giovani – si fosse schierato per la pace. Per ottenere un cambiamento efficace, secondo il fisico, sarebbe bastato il movimentarsi del due percento delle persone: un modo per suggerire la possibilità reale di ottenere risultati ambiziosi.

Da questo celebre intervento di quasi un secolo fa prende spunto il podcast di Antonio Losito, autore televisivo di successo impegnato prevalentemente il format di tipo comico. Si tratta di una serie in otto episodi prodotta da DUDE Originals e disponibile gratuitamente sulle piattaforme di streamig audio. Lo stesso autore la presenta in questi termini: «Questo podcast si chiama “Il due percento” perché racconta chi ha agito mettendo in pratica l’algoritmo di Einstein trasformando l’invisibile in visibile.

Ne “Il due percento” abbiamo radunato con ambizione e spavalderia i discorsi che hanno cambiato l’umanità e per non dimenticarci che la democrazia, i diritti civili, ma anche la possibilità di postare meme brutti e mangiare pokè li dobbiamo a chi ha trasformato il mondo con il proprio coraggio e con le proprie parole».

Ogni episodio è dedicato ad un discorso celebre che ha avuto conseguenze significative nella costruzione della società e della coscienza moderna in quanto a diritti civili, riconoscimento di dignità della persona, possibilità di emancipazione. Vengono ovviamente citate le parole forti di alcune personalità di grande valore e collocate all’interno del contesto culturale, storico e politico nel quale sono state pronunciate. Il tono è sempre ironico, così come il montaggio audio. Si tratta quindi di un prodotto culturale che propone contenuti di alto valore etico in una forma divulgativa e quasi da intrattenimento.

«Ho accarezzato l’idea di una società democratica e libera in cui tutte le persone convivono in armonia e con pari opportunità. È un’ideale per il quale spero di vivere e di raggiungere, ma se necessario è un ideale per il quale sono pronto a morire».

Nelson Mandela

Si parla di apartheid, colonialismo, sogno democratico, diritto all’istruzione, ingegno umano e creatività, sfida alle dittature, razzismo citando personalità quali Nelson Mandela, Giuseppe Garibaldi, Oprah Winfrey, Charlie Chaplin e altri ancora. Le parole dei grandi discorsi iconici della storia della conquista dei diritti civili si mescolano a citazioni della cultura pop, riferimenti artistici e cinematografici, caricature dei personaggi stessi o dei loro delatori e dettagli molto concreti del periodo narrato. Non resta che ascoltare il podcast fino al punto in cui vengono suggerite delle frasi “per fare bella figura a cena”: un modo scherzoso per rendere messaggi importanti discutibili con amici e parenti in contesti informali.

L’ascolto di questo podcast porta a sviluppare almeno due considerazioni. La prima: è possibile affrontare tematiche complesse e a tratti drammatiche in modo leggero senza sminuire la forza del messaggio. La seconda: poche parole sostenute dalla coerenza di una vita e dalla passione “militante” sono realmente una porta che si spalanca sul cambiamento e sul futuro.

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