Diario di «Mission Beach»: da Bergamo a Cesenatico per annunciare il Vangelo

«A piedi nudi sulla spiaggia, con il cuore colmo di gioia e il desiderio di condividere l’annuncio più bello». Così Stefano Moroni di Dalmine, uno dei membri dell’équipe, commenta l’esperienza di «Mission Beach». L’inedita proposta estiva di evangelizzazione in spiaggia, conclusasi pochi giorni fa, ha visto protagonisti don Flavio Bruletti, Direttore dell’Ufficio Primo Annuncio della Diocesi di Bergamo, il suo gruppo équipe ed una quindicina di giovani bergamaschi, tra cui anch’io, a Cesenatico.

La partenza è avvenuta lunedì 19 agosto alle 8:30 dal parcheggio del Santuario di Stezzano. Ci siamo disposti su due pulmini da nove posti e sull’auto di Cesarina Micheli, una componente dell’ équipe di don Bruletti. Dopo tre ore e mezza, con una piccola sosta a Camogli per un pranzo al sacco in autogrill, verso le 14:30 siamo arrivati alla stazione di Cesenatico, dove ad attenderci c’è Fraya, un’altra giovane partecipante alla «Mission Beach».

Foto di gruppo alla partenza dal parcheggio del Santuario di Stezzano

Dopo un quarto d’ora siamo arrivati alla “Casa per Ferie Cardinal Schuster” di Cesenatico, dove abbiamo portato i nostri bagagli nelle camerate. Gestita dalle Suore Orsoline di Gandino, la struttura offre diversi servizi: casa per ferie e scuola dell’infanzia. Questa colonia è ubicata a ovest della città di Cesenatico ed è circondata da una tranquilla pineta con accesso diretto al mare e alla spiaggia privata; dispone anche di ampi spazi verdi, una piscina e un campetto da calcio.

Nel pomeriggio ci siamo ritrovati in salone per un giro di presentazioni per conoscerci meglio. Durante l’incontro, abbiamo ascoltato la video testimonianza di Sara, trentasettenne, che ha intrapreso delle esperienze di evangelizzazione in spiaggia e abbiamo ricevuto il kit per la «Mission Beach» che includeva: una sacca, due segnalibri con il messaggio del Vangelo e dell’evento «La Luce nella Notte», un quadernetto e una penna.

«Non ho mai partecipato a esperienze di evangelizzazione e ciò che mi ha spinto è stato il desiderio di affidarmi e sperimentare», ha detto Dario Passera di Mariano al Brembo.

«Ho già vissuto l’evangelizzazione di strada solo per San Valentino 2024 con modalità simili all’evangelizzazione in spiaggia», ha raccontato Davide Messina della parrocchia di Santa Maria Regina, Comunità Pastorale Maria Madre delle Genti a Pioltello (Milano).

Quando il tempo è migliorato, ci siamo cambiati per andare in spiaggia, dove alcuni di noi hanno fatto il bagno in mare, mentre altri hanno giocato a beach volley. La serata è stata dedicata a momenti di condivisione sul tema della fede, seguiti da giochi di ruolo e karaoke,  alla recitazione della compieta.

Un momento di gioco a gruppi

Martedì 20 agosto, ci siamo svegliati presto per la messa delle 8 nella cappelletta della struttura. Nell’omelia don Flavio Bruletti ha parlato dell’incontro di Gesù con Matteo Levi che, da pubblicano, è diventato suo discepolo: «In Matteo, Gesù vede un uomo perché Egli ci vede così come siamo e quando lo vede gli dice “Seguimi” e Matteo lo segue». «L’approccio di Matteo – ha proseguito don Bruletti – è quello di una liberazione condivisa perché fa conoscere l’incontro con Gesù; lasciatevi dare la possibilità di essere guardati e amati da Gesù».

Momento di messa mattutina

Alle 9:30, ci siamo trovati in salone per il primo momento formativo dove don Bruletti ci ha spiegato la parola “evangelizzare”: «Diventare strumenti perché il Vangelo, quale “buona notizia”, possa raggiungere ogni persona perché oggi tanti, anche se non lo sentono, ne hanno bisogno». Dopo l’invocazione dello Spirito Santo, Cesarina Micheli ha preso la parola per darci alcune indicazioni sull’esperienza di evangelizzazione in spiaggia: «Fermare le persone senza pregiudizi; attivare il dialogo con l’ascolto per portare un annuncio d’amore e, per coloro che non credono, aprire con delle domande e condividere la propria testimonianza di fede vera e spontanea; alla fine invitare se è possibile alla preghiera». A seguire abbiamo ascoltato la testimonianza di Stefano Moroni che ha riscoperto la fede durante l’esperienza all’estero in Irlanda: «In questo contesto scollegato, sono entrato in contatto con l’evangelizzazione attraverso la musica e la preghiera e in particolare con uno dei gruppi de “La Legione di Maria” che svolgeva incontri di preghiera settimanali e, a coppie, si evangelizzava per le strade; la vera ricchezza dell’evangelizzazione è che Dio valorizza la nostra esperienza e noi la possiamo condividere».  Nella seconda parte della formazione, abbiamo simulato a gruppi le possibili situazioni di incontro in spiaggia e alla fine Cesarina Micheli ci ha diviso a coppie per il primo pomeriggio di evangelizzazione sotto gli ombrelloni.

Anche per me è stata una bella sfida partecipare a questa esperienza di evangelizzazione: in spiaggia ero in coppia con Juan Cruz Barrionuevo e abbiamo incontrato diversi adolescenti e giovani ai quali abbiamo annunciato il Vangelo e consegnato un segnalibro: Matelda, Katona e Gaia tra i dieci e i dodici anni; Fabrizio che aveva da poco concluso il corso pre-matrimoniale; Lapo, un giovane gestore di un lido; otto ragazzini tra i dieci e quattordici anni con i quali siamo riusciti a recitare il Padre Nostro. Ciò nonostante abbiamo incontrato alcuni bagnanti atei e agnostici che ci hanno mandato via.

Foto di gruppo in spiaggia con le sacche «Mission Beach»

Alle 17:30 siamo tornati al punto di ritrovo indicato da don Flavio Brunetti, dove abbiamo fatto un tuffo in mare. In serata, ci siamo diretti verso il Porto Canale di Cesenatico, passeggiando tra i negozi, ammirando le barche e godendoci le esibizioni degli artisti di strada. Alle 23:50 siamo rientrati per recitare in pineta la compieta.

Mercoledì 21 agosto ci siamo svegliati presto per la messa delle 8 nella cappelletta della struttura. Nell’omelia don Flavio Bruletti si è soffermato sulla scena in cui Gesù ha letto la Parola di Dio nella sinagoga e ha descritto le caratteristiche dell’Annuncio:«Il Signore è chiamato a portare un annuncio lieto perché Parola di Gesù è gioia, è un annuncio di liberazione per i prigionieri, di luce, di libertà per le persone oppresse e di predicazione di un anno di grazia».

Alle 9:30, ci siamo trovati in salone per il secondo incontro di formazione dove don Flavio Bruletti ci ha parlato della testimonianza, in particolare della figura di Giovanni Il Battista:«Lui è il primo testimone di Gesù perché è colui che indica, lo incontra, racconta i fatti, suscitando la fede e dando in dono la sua vita».

Momento di formazione in salone

Juan Cruz Barrionuevo ha preso la parola condividendo la sua testimonianza di fede:«Sono cresciuto in una famiglia cattolica argentina dalla fede profonda ma, dopo la catechesi, ho provato disinteresse perché quello che vedevo, lo trovavo “bigotto”». «Comunque, sentivo la mancanza di qualcosa e avevo una bassa autostima e ho cercato di colmarla con le amicizie, il lavoro e poi con la sessualità fino a quando quattro mesi fa, una sera, ho messo da parte il mio orgoglio e ho chiesto a Gesù di entrare nella vita; il giorno dopo mi sono svegliato con più serenità e ora la mia missione è condividere questo messaggio di fede che mi è stato donato», ha concluso Juan Cruz Barrionuevo.

Successivamente, Cesarina Micheli ha spiegato il kerygma, il centro dell’annuncio cristiano del Vangelo e ci ha consegnato un segnalibro con i seguenti punti: «Dio ti ama ora e così come sei; Sei peccatore e bisognoso di salvezza; Gesù ti ha già salvato; Credi, convertiti e proclama Gesù come unico Salvatore e Signore; Ricevi il dono dello Spirito Santo; Vieni e rimani con Gesù nella comunità».

Nel pomeriggio, siamo stati a coppie diverse ad annunciare il kerygma e segnalare l’evento «La Luce nella Notte» sotto gli ombrelloni, ritrovandoci poi alle 17:30 da don Flavio Bruletti e rituffarci in mare o giocare a beach volley.

Beach volley sulla spiaggia

«Ho apprezzato il generale clima di disponibilità e di rispetto da parte delle persone», è intervenuto Dario Passera. «Le difficoltà – ha proseguito Passera –  sono state nei momenti iniziali legati al superare il momento di lieve imbarazzo che, però, è stato possibile con il sostegno reciproco».

Anche Giada Guerini di Semonte ha preso la parola: «Ho apprezzato per aver avuto la possibilità di incontrare persone sconosciute, tanti sono stati gli incontri e per la maggior parte ho ricevuto accoglienza; i momenti di difficoltà ci sono stati ma solo temporanei».

Due giovani in «Mission Beach» per evangelizzare in spiaggia

In serata, siamo stati nuovamente nella via della chiesa parrocchiale di San Giacomo di Cesenatico dove abbiamo montato un pannello in legno con al centro dei fili paralleli di spago sui quali attaccare, con delle mollette, un bigliettino in risposta alla domanda “Che cosa ti manca?”. «Mentre abbiamo, sempre a coppie, annunciato il Vangelo per le strade, – ricordo – ho notato che famiglie, giovani e bambini, si sono fermati davanti a scrivere e attaccare la propria risposta sul pannello; è stato molto bello ed emozionante leggerle». Verso mezzanotte, siamo rientrati in pineta per recitare la compieta.

Una famiglia davanti al pannello con i numerosi bigliettini in risposta alla domanda “Che cosa ti manca?”

Giovedì 22 agosto, ci siamo alzati alle otto e ci siamo ritrovati alla cappelletta dove don Flavio ha paragonato la nostra esperienza di evangelizzazione a coppie sulla spiaggia a quando, ai tempi di Gesù, Egli stesso aveva mandato i suoi discepoli a due a due.

«L’imbarazzo verso il tema della fede ha spesso lasciato spazio all’apertura e al dialogo», ha commentato Stefano Moroni. «È stato bello – ha aggiunto Moroni – leggere la sorpresa sui volti di molti nel momento in cui veniva proposto di pregare per loro; è stato più difficile comunicare con chi non voleva mettersi in gioco perché in un momento di ferie e relax».

«È bello concentrarsi sull’attività evangelica, come i primi discepoli, senza turbarsi per la reazione degli altri o lamentarsi delle notizie dal Mondo», ha detto Davide Messina. «Nelle persone incontrate – ha proseguito Messina – è palpabile la sete del loro cuore, anche se spesso nascosta: a volte è stato difficile coordinarsi con gli altri del gruppo, per presentarsi ai bagnanti nello stesso istante, inoltre è triste dover “scegliere” a chi parlare e chi “scartare”, mentre a volte non si sa se si dice troppo o troppo poco».

Alle 9:30, nel salone, abbiamo seguito il terzo momento di formazione dedicato stavolta all’evento «La Luce nella Notte». Già esistente in diverse realtà parrocchiali, a Bergamo, viene portata avanti dal 2009 ed è un’esperienza preziosa di adorazione e preghiera che si svolge in chiesa. Quest’anno è la prima volta che viene celebrata in trasferta fuori da Bergamo.

«La modalità di preghiera della Luce – ha descritto Stefano Moroni (già partecipante ad altre Luci e al percorso Alpha) –  è unica perché permette di vivere un momento allo stesso tempo intimo e collettivo». «Vedere tante persone – ha sottolineato Moroni – in coda davanti al Santissimo è toccante e rafforza la voglia di evangelizzare; l’atmosfera, la musica e la luce invece permettono di assaggiare la presenza di Cristo, pregando in maniera spontanea ed emozionante».

I giovani evangelizzatori, coinvolti in quest’iniziativa, assumono diversi incarichi, definiti “ministeri”. «I ministeri – è intervenuto don Flavio Bruletti – sono dei servizi richiesti dallo Spirito Santo come una consegna del Signore». Essi sono: il ministero dell’accoglienza per dare il benvenuto e accompagnare il visitatore alla preghiera; il ministero della strada per annunciare l’amore di Dio; il ministero del canto, della musica e proclamazione perché il messaggio di Dio possa essere raggiunto da chiunque; il ministero dell’intercessione per pregare in chiesa e aiutare l’evangelizzazione in strada. Inoltre, c’è la possibilità di incontrare i sacerdoti per la confessione.

Nel pomeriggio, mentre don Flavio Brunetti e i membri dell’équipe ovvero Daniela Beretta, Valentina Cattaneo, Tiziano Ferrari (arrivato mercoledì sera), Giada Guerini, Cesarina Micheli e Stefano Moroni si sono recati alla chiesa di San Giacomo Apostolo di Cesenatico, per preparare l’allestimento, parte del gruppo è rimasta in spiaggia, mentre altri hanno preferito riposarsi per recuperare le energie.

Alle 19:50, dopo la cena, siamo partiti con i due pulmini e la macchina verso la chiesa per recitare il Rosario, assistere alla messa e ricevere il mandato con il ministero per la serata «La Luce nella Notte» (trasmissione in modalità streaming sul canale Youtube della parrocchia di Cesenatico); presente anche Padre Antonio Brembilla, superiore della Comunità dei Padri Passionisti della frazione Basella di Urgnano.

«Delle Messe ho apprezzato l’essere lì tutti assieme. In particolare mi hanno emozionato il Vangelo con “vi darò un cuore, di carne”; Dio è capace di cambiare anche l’essenza di noi stessi se siamo nel male, toglie il di cuore di pietra e ne da’ uno di carne, umano», ha commentato Giada Guerini.

Momento de «La Luce nella Notte»

«Io avevo il ministero della strada ed ero in coppia prima con Laura, poi con Benedetta e Daniela e infine con Marco e ho passeggiato intorno al porto canale dove ho avuto l’occasione di conoscere la moglie di Giuseppe Casali, pittore di Cesenatico che ha realizzato il tabernacolo della chiesa di San Giacomo; verso le 23:30, tra l’umidità e la stanchezza provata, sono entrata in chiesa, ho pregato e ho partecipato all’adorazione», ricordo.

«Essendo al ministero dell’intercessione, ho potuto pregare molto di più a lungo del solito e sentivo un sostegno nonostante il sonno, che pure rimaneva presente», ha espresso Davide Messina. «Tante volte, in questi giorni, ho visto l’aiuto di Dio quando ormai mi sentivo al limite delle mie capacità – ha proseguito Messina – ed è possibile constatare la fede di tante persone che entrano in chiesa senza frequentarla abitualmente».
A mezzanotte, abbiamo recitato una preghiera conclusiva e smontato tutto il materiale e siamo rientrati all’alloggio.

Venerdì 23 agosto, ci siamo svegliati e alle 9:30 siamo andati in salone per ritrovarci in gruppo e restituire l’esperienza vissuta in questi giorni.

«Grazie a quest’esperienza ho potuto mettere in pausa la mia vita e guardarla “da fuori”», è intervenuto Stefano Moroni. «Torno con la voglia di essere più positivo, di vedere il positivo nelle persone anziché il negativo, come fatto durante l’evangelizzazione; spero inoltre di continuare a coltivare le amicizie che sono nate in questi giorni possibilmente nel contesto del primo annuncio», ha concluso Moroni.

Invece Dario Passera ha commentato: «Mi porterò a casa la bellezza e l’abbondanza della fede».

Davide Messina ha aggiunto: «Comprendere l’importanza di pregare a lungo, nonostante una lecita stanchezza, la volontà di aprirsi al prossimo e di mettersi a servizio, sapersi coordinare in un ambiente essenziale come una camerata, con sane amicizie».

Anche Giada Guerini entusiasta ha detto: «Mi porterò a casa la voglia di continuare a testimoniare quanto é bello avere Dio nella propria vita, sentire che sta agendo e mi sta accompagnando, soprattutto nei momenti di difficiltá, quando risulta difficile credere e affidarsi». «Consiglierei l’esperienza “Mission Beach” perché è una bellissima occasione per buttarsi nel mondo e sperimentare quanto puó essere forte la propria fede e quanto Dio puó toccare la vita delle persone… difficile incontrare chi ne é indifferente, in una maniera o nell’altra provoca!!!», ha concluso Giada Guerini.

Alle 12, in cappelletta, abbiamo partecipato alla messa votiva dello Spirito Santo, mentre il pomeriggio abbiamo condiviso gli ultimi momenti spensierati in piscina e al mare e salutato Tiziano Ferrari che rientrava a casa.

Foto di gruppo con Marina Franchina (settima e al centro) e Simona Sellone (terza a sinistra), simpatiche e competenti tuttofare della “Casa per Ferie Cardinal Schuster”

In serata, siamo tornati al porto canale di Cesenatico e poi a mezzanotte siamo rientrati per la recita della compieta in pineta.

Sabato 24 agosto, ci siamo svegliati alle 6:20 per la messa all’alba in spiaggia. Abbiamo assistito a uno spettacolo bellissimo con il sole che sorgeva dal mare. La celebrazione è stata presieduta da don Flavio Bruletti e don Marco Giugno di Vercelli.

Momento dell’Eucarestia durante la messa all’alba in spiaggia presieduta da don Flavio Bruletti (al centro) e don Marco Giugno (a sinistra)

«Bisogna riconoscere nei segni molti belli della natura quelli di Cristo, questo sole che sorge e che apre a nuovi orizzonti e alla speranza», ha detto don Flavio Bruletti nell’omelia. «In questa giornata – ha proseguito don Bruletti – ricordiamo la figura di San Bartolomeo Apostolo che ha testimoniato con la sua vita fino alla morte il Vangelo, grazie al suo amico Filippo che gli disse “Vieni e vedi” dopo l’incontro con Gesù». «La nostra fede non basta – ha aggiunto don Bruletti – senza un passaggio decisivo: non si può stare sul divano come dice Papa Francesco, fai un’esperienza forte e immergiti con Gesù che fa uscire sempre il bello di noi». A conclusione della messa, ci siamo scambiati i regali a ricordo dell’esperienza vissuta. Alle 9, abbiamo sistemato i nostri bagagli e siamo saliti sui due pulmini e la macchina per partire e arrivare verso le 14 al parcheggio del Santuario della Madonna dei Campi di Stezzano, dove ci siamo congedati e salutati.