Romano: il M.A.C.S., l’arte e la fede rivivono nelle sue 100 mostre

Arte sacra e contemporanea per portare una preziosa narrazione nella comunità romanese e non solo. Questo è il Museo di Arte e Cultura Sacra (M.A.C.S.) di Romano di Lombardia che, in diciotto anni dalla sua fondazione, ha presentato domenica scorsa, in Sala Tadini, l’undicesimo quaderno della collana editoriale «I Quaderni del M.A.C.S.» per celebrare le sue cento mostre.

Il Direttore del Macs, monsignor Tarcisio Tironi ha dato il benvenuto ai numerosi presenti tra volontari, frequentatori e artisti, ringraziandoli per l’interesse e il supporto dimostrato: «Come descritto nella locandina, questo momento vuole essere una rilettura delle cento mostre passate al museo: dai pannelli con le diverse locandine all’ingresso ad alcune diapositive che ne ripercorrono il cammino».

Quest’undicesimo quaderno si presenta come una piccola monografia che racconta, attraverso immagini e dati principali, le mostre organizzate fino a maggio 2024.

«L’inizio – ha ricordato monsignor Tironi – è stato il 14 settembre 2006 con la benedizione da parte di monsignor Roberto Amadei, allora vescovo di Bergamo e ora elenco i presenti di questa foto: Lorenzo Mangili, Direttore del Museo; Tecla Rondi, Assessore provinciale alla cultura;  Daniele Belotti, Consigliere Regionale; monsignor Tarcisio Tironi, prevosto e presidente museo (il sottoscritto); monsignor Roberto Amadei, Vescovo di Bergamo;  Valerio Bettoni, Presidente Provincia di Bergamo; Emilio Tognoli, Sindaco di Romano di Lombardia».

Dall’alto in basso, monsignor Amadei benedice il museo; foto di gruppo con il vescovo nella Sala Pigola dopo la benedizione (14 settembre 2006)

La prima mostra è stata «Dipingere il sacro sotto l’ultima Venezia. Settecento di laguna e di terraferma occidentale», curata da Renzo Mangili ed esposta dal 12 novembre 2006 al 7 gennaio 2017; essa valorizzava, attraverso modelli e bozzetti, il rapporto tra Venezia e Bergamo.

«Nello stesso anno, a settembre, – ha proseguito monsignor Tironi – si è tenuta la seconda mostra “La Disputa. Dialogo e memoria nella tradizione cattolica in età moderna” che ha visto la visita di oltre sei mila persone». Annessa sono stati organizzati degli eventi collaterali: la visita dell’Arcivescovo Bonicelli (14/09) e del Coro Idica (17/11);  il concerto “Incanto e stupore” del Coro voci bianche Teatro alla Scala e del Conservatorio G. Verdi di Milano: Caiani direttore, Tamiati alla tromba, Rustioni all’organo (Chiesa di S. Maria Assunta e S. Giacomo il 6 dicembre) e un percorso guidato per le classi elementari.

La svolta avviene nel 2008 con l’esposizione «Via Crucis Via Lucis e i capolavori sacri della collezione Credito Bergamasco – CrossRoad. La Via Crucis in videoart di Erik Màtrai». In quest’occasione, grazie al dottor Angelo Piazzoli, prima Segretario Generale e ora attuale Presidente della Fondazione Credito Bergamasco, il M.A.C.S. instaura la preziosa e stimata collaborazione che continua ancora oggi con le mostre itineranti in Bergamo, Romano di Lombardia e Grumello del Monte.

Pannelli con le locandine delle cento mostre del Macs all’ingresso del museo

In quegli anni, l’offerta espositiva del museo ha cominciato a diversificarsi, suscitando interesse per la sua capacità di combinare la dimensione artistica con la spiritualità. Tra queste si citano: «Carlo Ceresa a Romano. In occasione del IV centenario della nascita di Carlo Ceresa» (dal 28/11/2009 al 31/01/2010); «Rinaldo Pigola. Con gli occhi dello spirito. Il sacro inedito nella donazione Eredi Pigola» (dal 5/10/2009 al 14/02/2010); «Longaretti. L’opera sacra» (dal 14/09 al 28/11 del 2010). Non solo, al museo sono passati diverse personalità: l’artista Trento Longaretti nel 2008; l’attuale vescovo di Bergamo monsignor Francesco Beschi nel 2009; lo storico dell’arte Philippe Daverio nel 2013; il critico d’arte Vittorio Sgarbi nel 2016.

Un’altra attenzione è stata riservata anche alla devozione popolare, ad esempio la mostra «Domestica Pietas. Santi sotto campana fra tradizione e devozione popolare» (dal 15 agosto al 22 novembre del 2008) che, «ha esposto più di cento santi e sante sotto campane di vetro, donate dal dottor Dodesini», ha sottolineato monsignor Tironi.

«Sul tema dell’alimentazione e in vista dell’Expo di Milano – ha spiegato monsignor Tironi – avevamo organizzato delle mostre dedicate all’olio, all’acqua, al pane e al vino come “L’Olio. Lux, Cibus, Medicina” (11/10 al 14/12 del 2014);  “Carlo Previtali. Vino, Mito, Simbologia, Sacralità. Sculture” (dal 16/05 al 26/07 del 2015)». Mentre sul Giubileo della Misericordia, si era svolta l’esposizione «Misericordiae Vultus. Capolavori fiamminghi del Banco Popolare» in collaborazione con Fondazione Credito Bergamasco dal 3 aprile al 10 luglio 2016.

L’anno successivo, dopo la mostra «I mondi di Bob Dylan», a settembre è stata esposta la raccolta «Arsincisoria» con più di cinquanta incisioni dal XV al XXI secolo nella nuova sala del Macs nominata a Mario Pozzoni, al quale era stata organizzata un’omonima mostra nel 2016.

«Nel 2018 – monsignor Tironi ha ricordato – abbiamo coinvolto alcuni giovani aspiranti artisti sul tema del viaggio con l’esposizione “Sì,viaggiare” che è stata portata poi alla Corsarola; invece, da ottobre 2019, abbiamo organizzato una serie di incontri sullo sguardo della cura della casa comune, basandoci sull’enciclica di Papa Francesco Laudato si’ e la mostra sui funghi con i disegni realizzati dai migliori illustratori italiani («Funghi. Fumetti d’artista» a cura di Luca Farina dal 21/09 al 4/10 del 2019)».

Nonostante la pandemia, il Macs non ferma la sua volontà di divulgare l’arte sacra e contemporanea, e il 22 maggio 2021, riapre a pieno regime con «Il Segno», una raccolta di opere di Luisella Dell’Acqua. Tra le altre mostre, avvenute lo stesso anno, monsignor Tironi ha citato: «La mostra in collaborazione con il CAI della sezione di Romano dal titolo «Samaritani in montagna. Esposizioni litografie di fine ‘800» e quella che raccoglieva gli autoritratti di artisti contemporanei bergamaschi della Collezione Bresciani denominata «Ilraccontodisè»».

Nel 2022, a un anno dalla morte dell’architetto Bruno Cassinelli, amico per stima e competenza all’interno del Macs, sono stati organizzati degli eventi in sua memoria: il primo era «Memoria, ringraziamento, sguardo al futuro» a cura di monsignor Tironi (Chiesa della Grotta il 22/01) con dono di testi scritti da Bruno Cassinelli; il secondo unaa celebrazione eucaristica in suo suffragio (Chiesa S. Maria Assunta e S. Giacomo il 22/01).

In occasione dell’anno della proclamazione delle città Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura, il Macs ha esposto la mostra «Pace e Bene» sulla spiritualità dei cappuccini delle due città mentre, per l’iniziativa diocesana di Bergamo «Settimana della Cultura: Nella Città di Tutti», sono stati organizzati diversi incontri e mostre legate al Calice del Rubini.

Foto di gruppo con lo staff del Macs a Roma a maggio 2019

«Questa è la foto di gruppo con tutto lo staff del Macs di volontarie e volontari scattata il 24 maggio 2019, in occasione dell’udienza con Papa Francesco, a cui avevano partecipato i rappresentanti dei musei diocesani e con essa ribadisco che tutto quello che è stato fatto, è stato reso possibile grazie ai volontari e ai volontarie passati, presenti e futuri», ha detto monsignor Tironi, riconoscendo il valore umano di ognuno di loro che sta dietro a ogni esposizione e progetto.

Dopo la presentazione del quaderno, i numerosi partecipanti si sono spostati nella Sala Pigola, dove è stata allestita «Miserere. Georges Rouault. Attraverso la notte per poter gustare la bellezza della luce»: la mostra numero 100.

La mostra «Miserere. Georges Rouault» allestita nella Sala Pigola

Aperta dal 24 febbraio al 12 maggio 2024, alla Chiesa della Grotta, è stata visitata da tremila persone con la relativa pubblicazione del decimo quaderno: «Questo nuovo allestimento – ha sottolineato monsignor Tironi – è una chicca che va a impreziosire quello che è già accumulato».