Vittoria Quarenghi: la politica a difesa della vita e a servizio degli altri

“Il lavoro del politico è un modo umano e cristiano di dare la propria vita per gli altri”: c’è un’idea “alta” del bene comune e della responsabilità individuale per la collettività alla base della vita e del pensiero di Vittoria Quarenghi. Una figura capace di trasmettere un messaggio molto significativo anche alla società di oggi.

Se ne parlerà sabato 5 ottobre alle 16 a Bergamo presso la Sala Hotel Palazzo Santo Spirito (via T. Tasso 84) è in programma l’incontro “Ricordando Vittoria Quarenghi. Una donna, una cattolica, una parlamentare per la vita“.

Interverranno Marina Casinipresidente del Movimento per la Vita Italiano e Antonello Giua degli Amici di Vittoria Quarenghi. Seguirà alle ore 18.00 la S. Messa presso la Chiesa di Santo Spirito.

Nata a Prezzate di Mapello, il primo Luglio 1934, insegnante nelle scuole elementari, medie e superiori, laureata in pedagogia e poi diplomata in giornalismo, Vittoria è stata esempio di un’intensa e devota partecipazione politica e civile, in cui ha sempre portato la propria testimonianza di fede in modo coerente e convinto.

Rieletta per tre volte in Parlamento, si è occupata della riforma della scuola superiore e della legge per l’educazione sessuale nelle scuole. Nominata Sottosegretario alla Sanità nel 1979, ha seguito con attenzione il dibattito sull’applicazione della Legge 194 sulla tutela sociale della maternità e l’interruzione volontaria della gravidanza.

Importante l’impegno di Vittoria nel Movimento per la Vita, per il quale nel 1980 ha fondato una sezione a Bergamo, diventando presto segretaria nazionale.

«Dobbiamo ripartire dagli ultimi… – diceva Vittoria Quarenghi alla fine degli anni Settanta – Da qui può rinascere la fiducia anche nella politica, la voglia di lavorare insieme per il bene di tutti, per ricostruire l’unità civile del popolo italiano» e ancora «Il lavoro del politico non è un Do ut des, bensì un modo umano e cristiano di dare se stessi, di donare la propria vita (capacità, tempo, salute…) per gli uomini fratelli».
Oggi, in un clima di sfiducia da parte dei cittadini verso le autorità e di poca credibilità, le sue parole appaiono ancora attuali, ricordando la possibilità di tornare a credere nelle istituzioni grazie all’impegno di ogni cittadino.