Festa dei nonni, tre su dieci si prendono cura dei nipoti. E gli adolescenti, poi, diventano caregiver

Festa dei nonni. nonni si prendono cura dei nipoti.

Quasi il 50% degli italiani ha almeno un nonno vivente. Oltre il 70% degli anziani con più di 80 anni ha nipoti. La quasi totalità dei nonni non abita nella stessa casa dei nipoti (97%), ma circa due terzi vivono nello stesso comune, il 16% nello stesso caseggiato, il 31% entro 1 chilometro di distanza ed il 30% a non più di 16 chilometri di distanza.

Sono i dati Istat rilanciati oggi, Festa dei nonni, dall’Anla (Associazione nazionale lavoratori anziani) in occasione della presentazione, presso l’Università Lumsa di Roma, del Rapporto Anla 2024 “Il ruolo dei nonni nella società italiana”, realizzato da un’equipe di studiosi coordinata dalla sociologa Carla Collicelli che lo ha illustrato ai presenti.

Dai pochi studi qualitativi di approfondimento sulla realtà dei nonni, realizzati da associazioni e centri di ricerca, “risultano con evidenza l’importanza del ruolo dei nonni nelle famiglie italiane con bambini ed anche la soddisfazione dei nonni per il ruolo di supporto svolto nei confronti delle giovani generazioni, ma anche dei nipoti adulti”, ha affermato oggi la sociologa Carla Collicelli, presentando a Roma, presso la Lumsa, il Rapporto 2024 “Il ruolo dei nonni nella società italiana”, promosso dall’Associazione nazionale lavoratori anziani.

E la soddisfazione è reciproca: da uno studio pubblicato su International Journal of Care and Caring, ha aggiunto Collicelli, “il nostro è il primo Paese sui 6 considerati (Italia, Paesi Bassi, Slovenia, Svezia, Svizzera e Regno Unito) in cui i giovani tra 15 e 17 anni si occupano dei nonni (nel 59,3% dei casi)”. Il sondaggio, effettuato nel 2018 su 2.099 adolescenti, mette a fuoco “l’aiuto prestato e l’impatto positivo in termini di salute mentale dei giovani stessi”.

Il 76% dei nonni – soprattutto i più giovani di età compresa tra i 60 e i 69 anni – vede i nipoti almeno una volta a settimana, spiega Collicelli, “ma un terzo se ne prende cura mentre i genitori lavorano; 3 su 10 offrono il loro supporto per impegni occasionali dei genitori o si attivano nei momenti di emergenza, in particolare i nonni che non hanno più impegni di lavoro. E naturalmente tutti i dati presentano differenze per genere, da cui risulta che le nonne sono più numerose e più assidue dei nonni”.

“Il tema del rapporto tra generazioni è un tema essenziale”: lo ha affermato la sociologa Carla Collicelli presentando questa mattina a Roma, presso la Lumsa, il Rapporto Anla 2024, “Il ruolo dei nonni nella società italiana” del quale è coordinatrice, voluto dall’Associazione nazionale lavoratori anziani in occasione dell’odierna Festa dei nonni. Secondo Collicelli si tratta di un “tema poco studiato” per diversi motivi. Tra questi “il prevalere dei valori economicistici e consumistici, a discapito di altri valori ed obiettivi attinenti alla sfera relazionale; la concentrazione delle attenzioni sociologiche e socio-statistiche sugli aspetti meno positivi dell’invecchiamento della popolazione; la crisi dei rapporti educativi”. Eppure, ha assicurato la sociologa, “dedicare maggiore attenzione alla questione del rapporto intergenerazionale tra nonni e nipoti potrebbe contribuire a rivitalizzare i valori dell’educazione e della formazione delle giovani generazioni e dell’invecchiamento attivo degli anziani; i valori etici della convivenza sociale rispetto a quelli materialistici ed economicistici; il valore delle relazioni umane significative e profonde” contro la “deriva dell’individualismo spinto e della comunicazione disintermediata e tecnologica”. Ma anche “il valore della giustizia intergenerazionale” e “l’aspirazione ad un benessere e ad una felicità che traggono linfa vitale dal valore della generatività”.