Lallio: emozioni e memorie in concerto con Ensemble Calycanthus e Guido Bombardieri

Una serata densa di emozioni e suggestioni, quella vissuta giovedì scorso nella splendida cornice della Chiesa Arcipresbiterale Plebana dei SS. Bartolomeo e Stefano di Lallio. Il concerto conclusivo della decima edizione della rassegna musicale «Box Organi. Suoni e parole d’autore» ha saputo fondere magistralmente la bellezza della musica corale con la creatività dell’improvvisazione jazz, nel ricordo commosso di Palmira Mangili, segretaria dell’Associazione Libera Musica di Lallio, recentemente scomparsa.

A fare gli onori di casa è stato il direttore artistico Alessandro Bottelli, che ha dato il benvenuto al numeroso pubblico partecipe e fedele, portando anche i saluti del nuovo parroco don Patrizio Carminati: «Ringrazio il Comune di Lallio, la Camera di Commercio, l’Associazione Libera Musica, che è socio fondatore di quest’iniziativa fin dal 2015, e tutti gli sponsor, come le ditte Montello, Zanetti, Agnelli Metalli, e la Fondazione Credito Bergamasco; un grazie particolare anche ai media partner, come Famiglia Cristiana, Avvenire, Prima Bergamo e molti altri, per la visibilità data alla nostra rassegna».

Il direttore artistico della rassegna musicale «Box Organi. Suoni e parole d’autore» Alessandro Bottelli

«Questa sera è speciale – ha proseguito Bottelli – perché è senza l’organo, in quanto abbiamo voluto invitare l’Ensemble Vocale Calycanthus di Parabiago, una formazione molto rinomata, che ha alle spalle una nutrita serie di vittorie in importanti concorsi nazionali e internazionali; ne cito solo uno, il famosissimo Guido d’Arezzo, del quale hanno vinto il primo premio». «L’ensemble è diretto da Pietro Ferrario che – ha spiegato Bottelli – è un musicista di formazione milanese, avendo studiato con rinomati maestri tra cui Bruno Bettinelli e Luigi Molfino». Attualmente, Pietro Ferrario svolge attività concertistica in veste di pianista, organista e direttore di coro.

«Con grande gioia – ha ricordato Bottelli – abbiamo qui Ferrario perché è con lui che abbiamo cominciato quest’avventura (“Box Organi” ndr) nel 2015, quando era tra i tre organisti ad esibirsi all’organo Bossi Urbani del 1889».

«A punteggiare la serata, con le sue improvvisazioni, ci sarà Guido Bombardieri, che penso il pubblico bergamasco conosca molto bene: un jazzista rinomato, dal curriculum piuttosto poderoso e con diverse registrazioni. Per alcuni anni, inoltre, è stato insegnante presso l’Associazione Libera Musica di Lallio».

La parola è poi passata a Renzo Mangili, membro dell’Associazione Libera Musica di Lallio, che ha voluto rendere un toccante ricordo alla figura di Palmira Mangili, a cui è stato dedicato il concerto: «Palmira, per noi di Libera Musica, era il pilastro, il motore, l’architrave che sosteneva la struttura della nostra associazione ed era colei che, giorno dopo giorno, faceva funzionare tutta la macchina organizzativa».
 «Ci ha lasciato troppo in fretta – ha commentato Mangili – e a noi serve ancora tempo per accettare che non sia più tra di noi. Quanto tempo, quante energie e quanta passione ha dedicato alla nostra scuola di musica e, anche se la sua improvvisa mancanza ci crea non pochi problemi, siamo fortunati perché sono arrivate forze nuove, giovani, che ci rendono fiduciosi per il futuro. Cito Davide, nostro neo-presidente, Patrizio, vicepresidente, e Margherita, insegnante di danza e un po’ tuttofare».

Renzo Mangili
Renzo Mangili di Associazione Libera Musica (Lallio)

«Vi invito, questa sera – ha aggiunto Mangili – a pensare a quelle tante persone che, come ha fatto Palmira, lavorano costantemente e tenacemente, anche se nell’ombra, lontano dai riflettori, per creare le condizioni affinché tante persone, giovani e meno giovani, possano accostarsi alla musica, appassionarsi e praticarla perché è un’arte meravigliosa che riesce a trasmettere emozioni, ricordi e sentimenti».

Il tema del concerto, «Da Byrd a Pärt. Preghiere corali dal Cinquecento ai giorni nostri», ha proposto un percorso musicale spirituale che ha saputo toccare le corde più intime dell’animo umano. La scaletta, curata con grande sensibilità e attenzione, ha offerto una panoramica sulle preghiere corali dal Rinascimento fino alla contemporaneità, passando attraverso epoche e stili differenti ma sempre con un occhio rivolto all’universalità del messaggio spirituale.

Guido Bombardieri ha aperto il concerto al saxofono, con un’improvvisazione fantasiosa che ha dato il via all’esecuzione a cappella di tre brani del celebre compositore inglese William Byrd, a cura dell’Ensemble Vocale Calycanthus: Sing joyfully (a 6 voci), Beata viscera (a 5 voci), Vigilate (a 5 voci). Il coro ha poi proposto l’Agnus Dei (a 5 voci miste) di Johannes Brahms, tratto dalla Missa Canonica, una composizione giovanile ma di straordinaria intensità espressiva, e Bogoroditse Devo, tratto dai Vespri op. 37 (a 4-6 voci miste) di Sergej Rachmaninov, un inno alla Vergine Maria appartenente alla tradizione della liturgia ortodossa.

Ensemble vocale
Ensemble Vocale Calycanthus di Parabiago

A seguire, il pubblico ha potuto ascoltare, in anteprima assoluta, il Dies irae dal Requiem di Bruno Bettinelli. Quest’intensa e articolata pagina musicale, scritta durante la Seconda Guerra Mondiale, è stata affrontata dall’Ensemble con grande maestria, che ha messo in luce la complessità e la modernità del linguaggio contrappuntistico del compositore milanese.

Di particolare rilievo anche il De Profundis (a 5 voci miste) di Vic Nees, capolavoro del repertorio corale contemporaneo, caratterizzato da un crescendo emotivo che, dal dramma dell’invocazione a Dio, si apre infine alla speranza. Il concerto ha toccato uno dei suoi momenti più intensi con l’esecuzione di Da pacem Domine (a 4 voci miste) di Arvo Pärt, un pezzo scritto nel 2004 in memoria delle vittime degli attentati di Madrid.

Gli ultimi brani del programma corale sono stati: Angelis suis (a 8 voci miste) del lituano Vytautas Miškinis, con le sue celestiali armonie e due composizioni dello stesso Pietro Ferrario: Tota pulchra (a 4-8 voci miste) e Laudate Dominum (a 4-8 voci miste) che hanno messo in luce la raffinatezza tecnica e il profondo lirismo del direttore e compositore.

Sax soprano
Sax soprano, alto e clarinetto Guido Bombardieri

Non sono mancate, durante queste preghiere corali, altrettante punteggiature e creative improvvisazioni jazz di Guido Bombardieri che hanno regalato momenti di estasi musicale e spirituale.

Il concerto si è concluso con un fuori programma: il brano gospel Ain’t Got Time to Die, uno spiritual di Hall Johnson, che ha suscitato lunghi e calorosi applausi dal pubblico.