Carovane: il libro sul Covid diventa un laboratorio per le scuole

Una riflessione sul valore della comunità frutto del dialogo tra il Sindaco e il Curato.

Il 2020 sembra ormai lontano. La stagione della pandemia da Covid19, l’imposizione del lockdown, l’obbligo delle mascherine, la ricerca spasmodica delle bombole per i malati bloccati a letto.

E ancora la fatica per ottenere assistenza sanitaria nella primavera di quell’anno, le scuole chiuse e le autocertificazioni per poter circolare sono per i più ricordi sbiaditi.

Eppure, l’esperienza del Covid rappresenta una frattura nella nostra storia recente, un punto di svolta che ha visto interrompersi molti processi e ne ha generati di nuovi e diversi.

Una domanda continua ad imporsi anche se a distanza di anni: ne siamo usciti migliori? Abbiamo imparato ad essere persone più consapevoli e una società più coesa e solidale? 

Carovane – la tempesta del Covid e il futuro di una comunità è il testo che l’editrice milanese Vita e Pensiero ha pubblicato nel marzo 2024 e che raccoglie quell’esperienza e le domande che ha suscitato.

Gli autori sono due protagonisti di quella vicenda: Claudio Cancelli e don Matteo Cella, rispettivamente Sindaco e Direttore dell’Oratorio di Nembro ai tempi della pandemia.

In quel periodo la cittadina della valle Seriana è diventata famosa in tutto il mondo con la Wuhan italiana – focolaio dell’infezione nel nord-Italia – terra con i peggiori record di mortalità.

Il libro ripercorre le settimane decisive tra la fine di febbraio 2020 – iniziando con una memoria del tristemente famoso 23 febbraio, domenica di carnevale, sintesi della confusione che caratterizzò quelle prime giornate di emergenza – e l’estate dello stesso anno, con il progressivo ritorno alla socialità.

I due autori fanno scorrere i ricordi raggruppandoli attorno ad alcune prassi che hanno consentito alla comunità di essere “forte nella tempesta”.

Proprio la comunità è protagonista in questo libro che si tiene sempre a distanza di sicurezza dalle facili polemiche.

Dimostra di essere interessato ad indagare le condizioni che hanno reso Nembro un paese unito, solidale, capace di coordinare tra loro con efficacia istituzioni, singoli cittadini, associazioni e aziende del territorio.

L’obiettivo era far fronte comune alle tante sfide che quel momento storico stava sollevando.

Una comunità è qualcosa di più della somma delle sue parti

dalla prefazione di Mario Calabresi

La prima parte dell’opera si configura come un dialogo tra i due autori, una memoria critica di quegli eventi.

Non mancano passaggi ironici e di autocritica. La seconda parte del libro invece guadagna una voce unica e ‘al plurale’.

I due autori hanno dichiarato di non riuscire a distinguere nettamente le riflessioni del Sindaco e del Prete chiamati ad essere riferimento per la comunità.

Hanno scelto quindi di unire i pensieri e valorizzare i ‘punti in comune’ più che le legittime differenze.

In Carovane si parla di lutti, vicinanza alle persone, coordinamento dei servizi e mantenimento della coesione sociale.

Ma anche delle domande esistenziali nate dall’incontro importante con la morte, del ruolo dei giovani e del riconoscimento che la collettività ha saputo dare loro come ponte verso un futuro migliore e del futuro aperto, da scrivere insieme, dopo la tempesta.

Ci sono state una decina di presentazioni del libro in giro per la Lombardia – con una tappa anche a Bologna per la settimana istituita in ricordo delle vittime da Covid19 – e numerosi interventi sul stampa e tv locali e nazionali.

Poi i due autori hanno trasformato Carovane in un laboratorio di educazione civica da portare nelle scuole secondarie di I e II grado.

L’attività permette a ragazzi e ragazze di immedesimarsi nelle persone che in quelle settimane drammatiche dovevamo assumere delle decisioni di portata collettiva: il Sindaco, il Curato, il volontario della Protezione Civile, il singolo cittadino, un adolescente impossibilitato a uscire di casa.

Che cosa si sarebbe potuto fare? Cosa invece andava evitato? Quali reticenze andavano vinte o manie di protagonismo frenate? Attraverso simulazioni, lavori di gruppo, testimonianze video e la lettura di alcune memorie contenute nel libro, Cancelli e Cella aiutano gli studenti a riflettere sul valore della comunità.

Il termine, che a molti può apparire astratto o desueto, ritrova concretezza e rilevanza. L’obiettivo è quindi che i ragazzi e le ragazze si sentano legittimanti a fare la propria parte affinché il pezzo di mondo nel quale si trovano sia una comunità viva. 

A cinque anni dalla pandemia questa iniziativa aiuta a trasformare una cronaca sbiadita in un passaggio storico di portata collettiva con lo sguardo sempre rivolto al futuro.