Bergamo: applausi per il concerto «Come brace che arde silenziosa…» per salutare le Suore Sacramentine

Un’occasione per ringraziare e salutare le Suore Sacramentine di Borgo Santa Caterina a Bergamo: coinvolgente e applaudito il concerto «Come brace che arde silenziosa…»

Un concerto emozionante di grande connotazione spirituale si è svolto nel pomeriggio di domenica 20 ottobre, nella Chiesa di San Nicolò ai Celestini.
Intitolato «Come brace che arde silenziosa…», il concerto ha accolto un pubblico numeroso e affezionato, fondendo la spiritualità del luogo con l’eccellenza musicale locale. Un omaggio sentito e commovente alle suore Sacramentine che per oltre ottant’anni hanno vissuto e pregato tra quelle antiche mura.

La giornata si è aperta con un saluto da parte di una delle suore che, con voce colma di gratitudine, ha voluto ringraziare tutti i presenti.

«Ringrazio per la numerosa presenza – è intervenuta la suora Marzia– e, in particolare, le suore presenti che sono qui in questa casa e che presto lasceranno, per il servizio che hanno prestato alla comunità in questo luogo bellissimo». «Ringrazio – ha proseguito – anche tutti i professionisti, legali e amici che in questi anni ci sono stati vicini, contribuendo a sostenere la quotidianità di questa bellissima casa».

A seguire, la Madre Generale suor Jolanda ha preso la parola: «Ringrazio tutti voi per l’affetto che avete dimostrato verso le suore Sacramentine presenti e quelle che sono passate».

«Le Sacramentine che hanno abitato in questa comunità con la loro presenza di preghiera e di servizio, trasformando questo luogo (Il Convento dei Celestini ndr) nel corso degli anni». Anche se le suore, dopo la lunga permanenza nel convento, faranno ritorno alla loro casa madre, la Superiora ha assicurato i presenti con queste parole: «Sarete sempre presenti nella preghiera e nel cuore delle Sacramentine perché la preghiera non ha confini né di fede né di luogo, e ci fa camminare uniti, sapendoci custoditi nel cuore degli altri».

«Questo concerto è un saluto, un omaggio – ha sottolineato Alessandro Bottelli, direttore artistico – e lo abbiamo pensato, coinvolgendo alcune eccellenze che animano il nostro territorio: il coro femminile “Gli Harmonici”, diretto dal Maestro Fabio Alberti, pluripremiato con numerosi riconoscimenti, e Nadio Marenco, fisarmonicista che era stato ospite lo scorso anno».

Quest’evento, promosso dall’Istituto Suore Sacramentine di Bergamo in collaborazione con la Parrocchia di Santa Caterina e con la direzione artistica di Alessandro Bottelli, è stato reso possibile grazie al sostegno della ditta Montello SpA; si avvale di Eliorobica come sponsor tecnico.

Il concerto si è aperto con i seguenti brani eseguiti dal coro: Cantemus! di Bàrdos; Altissimu Onnipotente di Riccardo Giavina; O Regem caeli e Natus est nobis di De Victoria.

Il fisarmonicista fuoriclasse Nadio Marenco

Nadio Marenco ha fatto il suo ingresso con l’esecuzione dell’Ave Maria in tre versioni diverse, ovvero quelle di Schubert, Gounod e Piazzolla, mostrando tutta la sua maestria e conferendo una dimensione armonica al contesto sacro della chiesa.

Il coro femminile ha proseguito con l’Ave Maria di Engelhart, due brani di Kocsár (Salve Regina, Sub tuum praesidium) e il Pater Noster di Sarasola, offrendo momenti di elevazione spirituale.

La seconda esecuzione alla fisarmonica di Marenco è stata la celebre Aria dalla Suite n.3 BWV 1068 di Bach, che ha rappresentato un ulteriore punto di originalità e raffinatezza musicale.

Non sono mancati i brani più contemporanei, quali il rivisitato Cantate Domino di Fabio Alberti e tre brani di Bob Chilcott: Sanctus, Benedictus e Agnus Dei, tratti da A Little Jazz Mass.

Un affresco presente nella chiesa

In quest’occasione, Alessandro Bottelli ha nuovamente preso la parola, portando l’attenzione sul legame del concerto con le opere d’arte presenti in chiesa: «Per questo concerto, vorrei richiamare l’attenzione sulla parte sinistra del transetto, dove ci sono degli angeli che si affacciano alla balaustra e mostrano dei fiori, una rosa bianca e una rosa rossa; la rosa è il fiore per eccellenza caro a Maria e per questo vorremmo regalarne una a ognuna di voi, care suore Sacramentine, che avete fatto tanto per la comunità». Così, tra gli applausi del pubblico, due volontarie hanno consegnato una rosa rossa a ciascuna delle suore presenti, come gesto simbolico di gratitudine per il loro servizio.

Dopo l’esecuzione alla fisarmonica di Marenco della celebre Fra’ Martino campanaro con variazioni, il coro femminile «Gli Harmonici» ha cantato A Gaelic Blessing di Rutter e Dirait-on di Lauridsen. A conclusione, le coriste hanno intonato e ballato il vivace canto popolare serbo Niska Banja, arrangiato da Nick Page, e la canzone popolare americana Bring Me Little Water, Sylvie, regalando una bellissima serata nel cuore di tutti i presenti.