Accogliere e soccorrere: Bergamo apre il cuore e le porte delle case. Caritas coordina gli interventi. Continua la raccolta fondi

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Foto Agenzia Sir

Nel giro di pochi giorni, come imponeva l’emergenza in atto, Caritas Bergamasca ha attivato la macchina dell’accoglienza. La guerra in Ucraina ha fatto subito prospettare l’arrivo di numerosi profughi e così l’ente guidato da don Roberto Trussardi si è fatto in quattro per cercare di gestire al meglio la situazione, dimostrandosi ancora una volta sempre disponibile a tendere la mano di fronte alle necessità.

“Ci siamo mossi subito per attivare una forma di accoglienza diffusa dedicata a chi fugge dalla guerra – spiega don Trussardi -. Non è una questione semplice da gestire: in terra bergamasca abbiamo moltissime donne di origine ucraina che fanno le badanti. Molte di loro si sono giustamente attivate per far arrivare qui i loro parenti: i primi giorni li mettono nella casa del nonno italiano, poi però telefonano a noi e chiedono che si trovi un’altra soluzione, gestibile meglio”.

Oltre 200 telefonate in una mattinata

Insomma, per gli uffici di Caritas sono giorni intensi. “Questa mattina – dichiara don Roberto alle 9.30 di martedì 1 marzo – abbiamo già ricevuto almeno 200 telefonate”. 

Se tante sono le situazioni di necessità, altrettanto imponenti si stanno rivelando le disponibilità ad aiutare. “Come strutture di primo approdo abbiamo individuato il monastero di Matris Domini e il Seminario: lì avviene al prima accoglienza, ma le persone rimangono generalmente 3 o 4 giorni, non di più”.

La destinazione successiva, infatti, è verso gli appartamenti. “Ci sono molte persone che stanno mettendo a disposizione delle camere con il bagno o dei veri e propri appartamenti. Anche diverse parrocchie hanno già segnalato la propria disponibilità di spazi: penso a Verdello, Cassinone, Roncola, Costa Imagna e molte altre ancora”.

La raccolta fondi e di materiali di prima necessità

I numeri degli ucraini presi in carico sono al momento pochi, ma potrebbero aumentare vertiginosamente nei prossimi giorni. “Per ora abbiamo 12 persone, ma sappiamo di molti altri che sono partiti da qui nei giorni scorsi per andare a prendere dei parenti o degli amici, e arriveranno presumibilmente oggi o domani”.

Sul sito di Caritas Bergamo è sempre attiva la raccolta fondi, in coordinamento con le iniziative nazionali a supporto delle Caritas dei paesi dell’Est Europa. 

A ciò si aggiunge la raccolta di materiale (vestiti, medicinali o cibo a lunga conservazione) che la comunità ucraina di Bergamo sta raccogliendo nel proprio magazzino di via Fermi a Curno. Molte le parrocchie e le associazioni bergamasche che si sono già mobilitate per contribuire e stanno attuando la raccolta capillarmente sul proprio territorio (rivolgersi ai parroci).