Ricordo di monsignor Angelo Paravisi, vescovo di Crema, a vent’anni dalla morte

Accompagnava la gente con l’impegno della carità e dell’amore. Fu un pastore semplice. Ha saputo entrare nel vissuto della gente con affetto ed è stato ricambiato. Sono alcune testimonianze sulla vita e sull’opera di monsignor Angelo Paravisi, vescovo di Crema e in precedenza vescovo ausiliare di Bergamo., di cui sabato 2 settembre ricorre il 20° anniversario della scomparsa.

In memoria e suffragio del vescovo Paravisi, domenica 8 settembre alle 18,30, nella Cattedrale di Crema, monsignor Maurizio Malvestiti, vescovo di Lodi, presiederà una Messa solenne. Al termine, sulla tomba si terranno un momento di preghiera e la posa di un mazzo di fiori. L’attuale vescovo di Crema, Daniele Gianotti, ha inviato un messaggio alla diocesi.

«Aveva servito la Chiesa per 35 anni come prete e per sedici come vescovo. Ha guidato la nostra diocesi lasciando, a quanto ho potuto ripetutamente sentire, un grato ricordo per la sua grande bontà e la sua saggezza pastorale.

Sicuri di essere accompagnati anche dalla sua preghiera — prosegue il vescovo di Crema — affidiamo a Dio la Chiesa cremasca, perché testimoni sempre con letizia e operosità evangelica i doni di grazia e salvezza che vengono da Dio, e sia arricchita di tutti i carismi e le vocazioni che lo Spirito vorrà suscitare per il suo bene».

Monsignor Paravisi era nato il 15 settembre 1930 nella parrocchia cittadina di Colognola. Dopo l’ordinazione sacerdotale (30 maggio 1953) fu curato di Osio Sotto (1953-61), direttore dell’oratorio dell’Immacolata in Sant’Alessandro in Colonna (1961-64), assistente diocesano gioventù di Azione cattolica (1964-70), prevosto di Alzano Maggiore (1970-76) e arciprete di Seriate (1976-88).

Il 4 giugno 1988 fu nominato vescovo ausiliare di Bergamo, ricevendo l’ordinazione episcopale il 25 giugno successivo nella chiesa parrocchiale di Seriate. Il vescovo Giulio Oggioni lo nominò vicario generale, carica confermata dal successore Roberto Amadei.

L’11 luglio 1996 la nomina a vescovo di Crema. «È la diocesi più giovane e piccola della Lombardia — affermò il giorno della nomina —, ma è molto operosa e ricca di fede, a cui vado incontro con slancio, gioia e trepidazione». Quando lasciò Seriate disse alla gente: «Non vi chiedo di non dimenticarmi, ma siate certi che io non mi dimenticherò di voi».

Fra le sue iniziative a Crema, la ristrutturazione del Seminario o, la vicinanza al mondo del lavoro, l’impulso alle missioni diocesane in Sudamerica, la visita pastorale e l’unificazione delle scuole cattoliche in un’unica scuola diocesana.

Anche da Crema tornava spesso nelle parrocchie della nostra diocesi. Cagionevole di salute, le sue condizioni precipitarono in pochi mesi. Morì il 2 settembre 2004 a 73 anni. I suoi funerali nel Duomo cremasco, presieduti dal cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, furono imponenti.

Nella Messa di suffragio nella Cattedrale di Crema nel 10° della scomparsa, il vescovo di Vigevano Maurizio Gervasoni così parlò di monsignor Paravisi: «Ci ha insegnato a dare uno stile alla pastorale. Uno stile semplice e non dottrinario, vicino alla gente, capace di testimoniare la fede e la verità del Vangelo a giovani, adulti, famiglie, anziani, malati». L’allora arciprete di Seriate monsignor Gino Rossoni così aveva sintetizzato l’opera del parroco e del vescovo Paravisi: «Contemplare la grandezza della vocazione sacerdotale. Accompagnare la gente con il bastone della carità e dell’amore. Tenere accesa in tutti la speranza nell’uomo e nel Signore».