Cammino sinodale. Suor Chiara: impegno concreto per entrare nel cuore dell’uomo di oggi

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Cammino sinodale. Suor Chiara: impegno concreto per entrare nel cuore dell’uomo di oggi

Buongiorno suor Chiara, sono ripresi i lavori del Sinodo, arrivato alla sua fase profetica. State seguendo le notizie, ne parlate tra voi in monastero e che cosa ne pensate?

Gigliola

Cara Gigliola, anche noi stiamo accompagnando con la preghiera e seguendo con l’informazione i lavori della seconda sessione del Sinodo iniziati il 2 Ottobre scorso. Attraverso la visione di alcuni video, la lettura dei giornali o di alcuni articoli pubblicati sui social, cerchiamo di tenerci informate su questo grande evento ecclesiale. Ne parliamo e a volte discutiamo fra di noi.

Il nostro interesse e la nostra preghiera (ad alcune sorelle è stato affidato un padre o una madre sinodale da sostenere nella preghiera) accrescono in noi la consapevolezza che questa grande assise è un vero e proprio Kairos, dal carattere intrinsecamente profetico che, tuttavia, già oggi è copioso di frutti. 

Mi pare che l’attualità dei temi affrontati nelle varie congregazioni ad es. la situazione dei migranti, le guerre, gli abusi, la missionarietà della Chiesa, la memoria del Concilio, l’ecumenismo, il ruolo dei ministeri nella Chiesa, la donna, ecc. rivelino il desiderio della comunità cristiana di camminare realmente a fianco dell’uomo contemporaneo per condividerne le gioie, le speranze, le sofferenze, il dolore e costituiscano alcune delle sfide più importanti che la Chiesa è chiamata ad affrontare.

Colpisce sempre vedere come il popolo di Dio, oggi, riconosca un bisogno profondo di concretezza! Lo dimostra l’ascolto attento ed empatico di vari testimoni feriti dall’ingiustizia, oppure di altri impegnati nel consolare, nel condividere, nello sperare; fatti di vita vissuta che aiutano a “sentire il polso” dell’umanità e a discernere scelte e stili di vita in grado di parlare realmente al cuore dell’uomo contemporaneo.

Mi pare che anche la schiettezza e il rincrescimento con i quali la Chiesa sta riconoscendo i propri sbagli, i propri peccati e ne chiede umilmente perdono a Dio e all’uomo, esprimano un grande desiderio di autenticità.

Degna di nota è inoltre, a mio avviso, la partecipazione di numerosi laici e di donne a questa grande assise! Nel linguaggio proprio si parla, non solo di padri sinodali, ma anche di madri sinodali e ciò non è indifferente ai nostri giorni. 

L’evento è ormai giunto alla sua terza fase, denominata “profetica” che si articolerà in due assemblee nazionali: la prima dal 15 al 17 novembre 2024 e la seconda dal 30 marzo al 4 aprile 2025, dalle quali nasceranno alcune scelte che guideranno il cammino nella seconda parte del decennio 2025 – ‘30.

Credo che la riscoperta di tale dimensione aiuterà tutto il popolo di Dio ad essere lungimirante e a intravvedere, nelle stagioni della storia, quel ramo di mandorlo che ancora oggi non manca di fiorire, seppur in condizioni sfavorevoli, secondo la Parola del profeta: “Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Che cosa vedi, Geremia?». Risposi: «Vedo un ramo di mandorlo».  Il Signore soggiunse: «Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per realizzarla» (Ger. 1,11-12).

Sia, dunque, così per tutto il popolo di Dio!