Oratorio Mozzo: chiedere agli adolescenti “Qual è la tua speranza?”

“Spero che nella mia vita possa esistere un per sempre”. Adolescenti, QR-Code sparsi per il paese e un cammino che riparte prendendo la rincorsa: all’oratorio di Mozzo è ricominciato il percorso degli adolescenti e questi sono solo alcuni dei passi che sono stati fatti. Domenica scorsa, tra un trancio di pizza e un’attivazione, educatori e adolescenti hanno iniziato un nuovo cammino insieme, ma partendo da molto più lontano.

Prima di ricominciare e rimettersi in gioco, gli educatori degli adolescenti dell’oratorio di Mozzo hanno scelto di dedicarsi del tempo per rileggere i passi fatti lo scorso anno, accogliere i nuovi arrivati e conoscersi meglio per essere un gruppo coeso al servizio dei più giovani. “Avevamo bisogno di conoscerci e così abbiamo scelto di vivere una giornata di ritiro insieme -spiegano Eleonora Locatelli e Anna Merola, due educatrici-. In questa giornata abbiamo guardato a noi stessi e all’anno che avevamo davanti. Il Giubileo ci chiama alla speranza e abbiamo scelto di rispondere accompagnando i nostri adolescenti”.

Durante la giornata di ritiro e preparazione svolta a inizio settembre, gli educatori si sono interrogati su come potessero “farsi sentire” per le vie di Mozzo e far partecipare a tutti la comunità -e non solo ai diretti interessati- che il gruppo Ado era vivo e stava ripartendo.

L’idea è stata quella di appendere dei QR-Code per tutto il paese, specialmente nei punti strategici di passaggio degli adolescenti come le pensiline del pullman. Su questi cartoncini plastificati giallo evidenziatore, oltre al QR-Code c’era anche una domanda inerente al tema del cammino di quest’anno: “Qual è la tua più grande speranza?”.

Scansionato il codice, gli adolescenti atterravano su una bacheca virtuale su cui chiunque poteva scrivere la sua risposta. Allo stesso tempo, ogni frase andava ad arricchire questa grande lavagna digitale su cui tutti potevano leggere il pensiero che qualcuno aveva lasciato prima di lui. Inoltre, sulla bacheca era presente l’invito al percorso Ado 2024-2025.

“Nel corso delle settimane -aggiungono le educatrici- le risposte sono state varie e profonde. Ci hanno sorpreso e non poco”. Lo stesso lavoro è stato svolto con i genitori alla presentazione del percorso adolescenti, ma chiedendo loro di concentrarsi sui loro figli.

“Anche qui le risposte spiazzanti non sono mancante” commentano le educatrici. Da chi ha lasciato un pensiero sperando che il figlio possa “aprire il suo cuore meraviglioso” a chi si dice preoccupato che “la solitudine prenda il sopravvento” e ancora chi augura a tutti “di incontrare Dio” lungo il cammino proposto.

Provocazioni forti che hanno iniziato a trovare risposte nella serata di domenica scorsa, primo appuntamento del cammino. Chiara, Alessandro, Letizia e Chiara, quattro adolescenti dell’oratorio di Mozzo, raccontano di come sono stati spinti qui dall’amicizia e da “qualcosa di più”.

“Sentiamo il bisogno di metterci in gioco e intraprendere questo cammino per scendere in profondità. Anche se non sappiamo con certezza dove ci porteranno questi primi passi, ci fideremo dei nostri educatori”. C’è anche chi, scherzando, fa gli auguri a tutti gli educatori che cammineranno con loro.

Pronti e via, gli educatori dell’oratorio di Mozzo hanno già raccolto la “sfida”. “Speriamo di accompagnarli in un cammino di profondità -concludono Eleonora e Anna-. Conoscendo sé, gli altri e Dio, speriamo possano crescere e trovare la loro strada, la loro felicità”.

Un po’ come scritto sulla bacheca a cui gli adolescenti hanno consegnato una speranza dal sapore di sogni con chi spera di “essere attento al Signore che lo incontrerà” e che questo nuovo inizio “conduca alla felicità”.